Unione “tra Langhe e Alto Monferrato” ai titoli di coda?
La sindaca di Visone Manuela Delorenzi è stata appena eletta neo presidente: "Non ci diamo ancora "per morti", ma per eventuali alternative non c'è molto tempo"
VISONE – Il 2025 segnerà una svolta tra le unioni montane piemontesi. Entro settembre del prossimo anno, infatti, i comuni non confinanti con almeno uno tra quelli compresi nell’unione dovranno lasciare l’ente territoriale di appartenenza.
Un passaggio che, più o meno direttamente, riguarda un po’ tutte le unione montane nate nei primi anni Duemila.
“Valuteremo ogni strada”
Se della Suol d’Aleramo e dell’Alto Monferrato Aleramico si è già detto, qual è invece lo “stato dell’arte” nell’Unione Montana tra Langhe e Alto Monferrato di cui fanno parte Cassinelle, Grognardo, Malvicino, Prasco e Visone? A luglio è stata eletta neo presidente Manuela Delorenzi, sindaca di Visone. Anche in questo caso, il futuro dell’ente è tutt’altro che certo. Malvicino e Cassinelle, infatti, non confinano con nessuno degli altri tre comuni restanti.
Nei mesi scorsi la stessa Delorenzi insieme al collega Gallo di Cassinelle aveva presentato istanza di uscita, «ma ciò non significa che, almeno per quanto riguarda Visone, non siamo disposti a valutare le possibili alternative. Insomma, non ci diamo ancora “per morti”, anche se al contempo non possiamo temporeggiare in modo eccessivo perché poi, nel caso lo scioglimento diventi l’unica soluzione percorribile, dovremo avviare le pratiche per la liquidazione dei beni».
“Deadline” 31 dicembre
Malvicino dal prossimo gennaio entrerà a far parte della Suol d’Aleramo e anche Cassinelle, per forza di cose, dovrà trovare “casa” altrove. «Noi abbiamo fatto istanza di uscita dall’ente diversi mesi fa, ma allora la situazione era un po’ diversa e, tra le altre cose, io non ero ancora presidente», osserva Manuela Delorenzi, «Tuttavia oggi posso dire che c’è comunque la volontà di provare a valutare possibili nuove collaborazioni con altre amministrazioni comunali, magari per dare vita a qualcosa di nuovo».
Certo non sarà facile, perché eventuali nuovi connubi si reggerebbero anche sulla possibilità o meno di gestire in maniera condivisa servizi e funzioni. «Di sicuro – aggiunge l’attuale presidente dell’unione “tra Langhe e Alto Monferrato”- se entro il 31 dicembre non avremo posto in essere i presupposti necessari l’ente verrà messo in liquidazione».