Turismo, i dati su arrivi e presenze premiano soprattutto i paesi
Secondo l'Osservatorio Regionale
OVADA – Scattano la fotografia di un turismo che cresce in un territorio più ampio dei confini del solo centro zona i dati sul turismo messi a disposizione dall’Osservatorio Regionale. La parabola disegnata è quella che si sviluppa tra il 2014 e il 2023. Il dato eloquente è quello delle presenze in tutto l’Ovadese: +36%. Se infatti nel 2014 il dato si attesta a quota 52.963, il rilievo fermato a dodici mesi fa si attesta a 71.578. Una curva che compensa il calo registrato nello stesso periodo dalla sola Ovada passata da 17.865 a 13.515.
Questi ultimi giorni di luglio mettono in luce una presenza tangibile di visitatori in arrivo dall’Europa: Germania e Olanda i Paesi più rappresentati.
«La vocazione dell’Ovadese – raccontano molti operatori nel settore presenti nell’area – è chiaramente legata all’enogatronomia. I visitatori apprezzano ma i loro soggiorni rimangono contenuti. Inutile dire che la situazione legata alla viabilità rimane un forte disincentivo ad arrivare da queste parti».
Scenario modificato
Ed effettivamente la crescita più marcata, alla voce turismo, si è registrata proprio nei paesi, uno scenario che compensa la mancanza in città di una struttura alberghiera in grado di assumere il ruolo di riferimento. Nel 2014 Ovada poteva contare su 200 posti letto complessivi, una situazione che già rifletteva anche la chiusura dell’Albergo Italia di qualche anno prima nell’ambito del progetto di riqualificazione delle Aie mai realmente portato a termine. Oggi i posti letto disponibili in città sono 313. Tante le piccole strutture ricettive nate, in particolare dopo il 2020, con l’obiettivo di sfruttare un fenomeno turistico che rimane però molto legato al transito veloce e a tappe intermedie di viaggi più lunghi verso altre mete. Nello stesso periodo il numero è quasi raddoppiato per gli altri 15 paesi del bacino dell’Ovadese: da 895 a 1.428.
Per quanto riguarda Ovada nel 2023 gli arrivi sono stati 6.867, le presenze 13.515. Il dato sugli arrivi è sempre cresciuto dal complicato 2020 in poi (anno legato all’emergenza Covid) e si è attestato al rilievo del 2019. Pesa il calo per la permanenza media sul territorio fermo a 1.97 giorni. Proprio nel 2019 l’asticella era fissata a 2.5. Ancora presto per dire se il programma di iniziative messo a punto per celebrare il riconoscimento di “Città Europea del vino” ha avuto una ricaduta positiva su tutto il comparto.