Crucifixia: a Cassine i disegni di Boffelli in ‘San Francesco’
La mostra sull'immaginario del simbolismo religioso sarà inaugurata domani, venerdì 12: sarà visitabile fino al 28 luglio
CASSINE – “Crucifixia. L’immaginario del simbolismo religioso” è il titolo della mostra di disegni di Fabrizio Boffelli che sarà inaugurata domani, venerdì 12 alle 18, nella suggestiva cornice della Chiesa di San Francesco a Cassine.
Curata da Francesca Petralia, è inserita nel programma ‘La Valle Bormida si Espone’ ed è organizzata dalla Fondazione Matrice in collaborazione con il Comune di Cassine e Irsac (Istituto per la Ricostruzione Storica delle Arti e dei Costumi Aps di Cassine). Rientra anche nella programmazione delle iniziative del Comune di Cassine nell’ambito del programma ‘Italia-Comuni delle radici’ in occasione di ‘2024. Anno delle Radici Italiane nel Mondo’. Ha il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Cultura, dal programma NextGenerationEU e della Regione Piemonte.
I disegni di Fabrizio Boffelli si caratterizzano per energici tratti a carbone con velature di colore che divorano la luminosità. «Non volevo che il dramma fosse solo mistico-religioso ma riguardasse anche il corpo laico sacrificato sul palcoscenico della storia (gli orrori della guerra di Goya) – dice l’artista – La mistica della luce non indaga su particolari anatomici, ma avvolge lo spazio caricandolo di tensione emotiva, rendendoci protagonisti dell’evento. La luce diventa rivelatrice di percorsi intimi e svela la bellezza dell’assoluto».
Il dialogo che viene a instaurarsi tra la chiesa, luogo di culto, e le opere di Boffelli è interessante. I disegni non evocano tanto un immaginario basato sui ricordi di riti o di processioni connesse a tradizioni profondamente mutate nel tempo, quanto attualizzano e interpretano il simbolismo religioso a beneficio delle nuove generazioni.
Nuovi simbolismi
«Ci piace pensare che i giovani, e in particolare i discendenti degli emigrati piemontesi, possano cogliere nuove forme di simbolismo religioso non più legate alle narrazioni dei propri antenati – afferma la curatrice Francesca Petralia – spingendoli a scoprire nuovi aspetti della propria terra d’origine e riflettere, attraverso la frammentarietà dei corpi rappresentati, anche sulle molteplici destinazioni raggiunte non senza difficoltà e sofferenza da chi ha dovuto lasciare la terra d’origine per cercare fortuna altrove».
La mostra sarà visitabile sabato e domenica dal 13 al 28 luglio dalle ore 16 alle 19.