Rapetti risponde ad Act su Terme Militari e concessioni
"Fatta valutazione di mercato informale: qualche interesse c'è. Concessioni? Chiederò alla Regione di avviare le procedure per il rinnovo già dal prossimo autunno"
ACQUI TERME – Della battaglia “pro Terme” l’associazione Act Consumatori ne ha fatto una vera e propria missione. Questa volta l’oggetto di interesse sono le Terme Militari, e più precisamente ciò che l’amministrazione comunale ha intenzione di farne.
Provato ad acquisire il Carlo Alberto
Interrogato da Act il sindaco Danilo Rapetti ha spiegato che insieme alle Terme Militari, già di proprietà comunale, cercando di sfruttare il Federalismo Fiscale il Comune ha provato ad acquisire gratuitamente anche lo stabilimento ‘Carlo Alberto’. «A circa un anno dalla richiesta, il Demanio ha risposto che non era possibile ottenerlo perché escluso da quella normativa. Questa circostanza – ha dichiarato Rapetti – ha fatto sì che io attendessi, inutilmente, nella speranza di istruire un pacchetto unico di valorizzazione per entrambi i complessi. In verità c’era un Fondo straniero che aveva manifestato la disponibilità a valutare l’acquisizione di entrambi gli immobili; purtroppo per la decisione del Demanio l’opportunità è svanita».
Per puntare almeno sulle Terme Militari il Comune ha disposto una valutazione di mercato “informale” in prospettiva di un futuro bando, «e qualche interesse mi è stato manifestato», assicura il primo cittadino acquese.
“Ora Pater utilizza solo la fonte Bollente”
Poi alcune considerazioni sulle concessioni termali, in scadenza a maggio 2025 per quanto riguarda la concessione areale “Città di Acqui Terme” – che stabilisce che qualsiasi intervento si faccia nel reticolato cittadino – e a maggio / giugno 2026, per le concessioni ‘Vascone’ e ‘la Bollente’.
«Ho intenzione di giocare di anticipo», confida il Sindaco. «Voglio proporre alla Provincia di Alessandria ed alla Regione Piemonte di avviare le procedure per il rinnovo delle concessioni già dal prossimo autunno, così da sapere al più presto chi prenderà le concessioni, o meglio, quale parte di esse sarà assegnata. Rischiamo, altrimenti, di perdere ancora un anno e mezzo di tempo e il tessuto economico acquese non può più permetterselo. Tanto è chiaro che l’attuale gestore non farà investimenti da qui alla scadenza. Oggi Pater utilizza parte d’acqua della fonte Bollente per far lavorare lo stabilimento di via XX Settembre. Se garantisse di tenerlo aperto sempre, io non avrei problemi a rinnovargli quella parte, purché liberi sia il Vascone (visto che in zona Bagni non fa nulla), sia l’altra quota della Bollente (che evidentemente non utilizza tenendo chiuso il Grand Hotel)».
“No a contenziosi legali”
Ciò che il sindaco non vuole, però, «è il contenzioso legale con Finsystem. Ormai siamo talmente vicini alla scadenza delle concessioni che non penso sia utile adire Tribunali o istruire le procedure per revocare le concessioni. Ma dobbiamo agire subito. La questione termale è un’ipoteca sul futuro della nostra comunità. Non si può chiedere agli acquesi di stringere i denti per sempre. E’ necessario un termine, una data. Aspetto che la Giunta regionale si insedi ed a quel punto esporrò al Governatore Cirio ed alla sua squadra i miei progetti».