Spigno: il neo sindaco Astengo unica ‘new entry’ nell’Acquese
A Sezzadio l'ex sindaco Daniele non si è ricandidato. Nel comune al confine ligure la sorpresa dell'ex messo comunale
SPIGNO MONFERRATO – È l’unico “neo sindaco” di tutto l’Acquese (eccezion fatta per Sezzadio, ma lì Enzo Daniele ha lasciato campo libero a Triggiani – poi eletto – e Arnera), nel senso che la sua è l’unica vera novità tra gli aspiranti alla poltrona municipale.
Il solo “sfidante” che alle urne sia riuscito a fare meglio di chi è stato in carica negli ultimi cinque anni. «Me lo hanno fatto notare, perché subito non me ne sono reso conto nemmeno io», commenta con palese sincerità Walter Astengo, nuovo sindaco di Spigno Monferrato con il 54,9% delle preferenze, che si traducono in 331 voti a fronte dei 272 raccolti da Antonio Visconti, che cede il passo dopo un solo mandato.
«Serve un bus di linea»
«Innanzitutto ci tengo a dire che è nostra intenzione collaborare con tutti, anche con chi ci ha preceduti al governo del paese». Astengo, classe ’81, spignese “doc” sposato e padre di una bimba, è dipendente della Provincia, «ma prima sono stato per diversi anni “messo comunale”», racconta, «quindi ho avuto modo di conoscere e collaborare con le varie realtà associazionistiche del nostro paese». L’emozione per la nuova avventura amministrativa è ancora (comprensibilmente) palpabile, e anche un po’ lo stupore per il risultato ottenuto, «nel quale confidavo, questo così, ma in tutta sincerità non con questo margine di distacco. A ogni modo, si può dire che siamo già al lavoro. Ora, infatti, dobbiamo nominare la nuova Giunta e il nuovo Consiglio, dopodiché inizieremo a darci da fare per gli spignesi».
Tanti i piani “nel mirino” di Astengo e la sua squadra, «in primo piano le scuole», sottolinea, «che sono uno dei punti cardine del nostro programma, ma anche la manutenzione del patrimonio urbano, delle strade e, più in generale, dei servizi ai cittadini». Prima di tutto le cose veramente essenziali per la comunità, quindi, ma è giusto provare a realizzare anche qualche sogno nel cassetto, «ad esempio riportare in vita il pallone elastico, magari con la creazione di una nuova squadra e la riqualificazione dello sferisterio. Abbiamo anche i campi da calcio e da tennis, che tuttavia devono essere sistemati».
Argomento sempre molto caldo da queste parti, quello dei trasporti: «Non è possibile che Spigno, come d’altronde altri paesi al confine tra Piemonte e Liguria, non sia servito da un bus di linea. Questa è una criticità su cui intendiamo lavorare molto seriamente. Siamo un paese di confine, a metà strada tra Cairo e Acqui, ma sono convinto che proprio questo aspetto possa diventare un punto a nostro favore».