Donazione organi: 72 studenti nuovi “ambasciatori del dono”
A Palazzo Levi la cerimonia di consegna dei tesserini e degli attestati Aido alle ragazze e ai ragazzi del 'Parodi' e del 'Montalcini' che hanno detto sì alla donazione
ACQUI TERME – Sono 72 in tutto, frequentano i licei acquesi ‘Parodi’ e ‘Rita Levi Montalcini’ e provengono da quattro diverse province, Alessandria, Asti, Cuneo e Genova, distribuiti su un totale di oltre venti comuni.
“Responsabilità e amore”
Studentesse e studenti che hanno fatto una scelta «di responsabilità e di amore», come ama definirla Nadia Biancato, presidente della sezione provinciale di Aido. Giovani “ambasciatori del dono” che d’ora in poi avranno anche l’importante compito di spiegare ad amici e parenti il perché della loro scelta, provando a far comprendere loro che dare il proprio assenso alla donazione degli organi significa contribuire a salvare delle vite.
Nella mattinata di ieri, venerdì 24, nella sala consigliare di Palazzo Levi – per la prima volta ad Acqui Terme – si è tenuta la cerimonia di consegna dei tesserini di Aido e degli attestati di “ambasciatori del dono”. Una campagna di sensibilizzazione che l’Aido provinciale in collaborazione con la sezione di Acqui Terme – che conta più di mille iscritti – presieduta da Roberto Pascarella ha promosso tra le studentesse e gli studenti dei licei ‘Parodi’ e ‘Rita Levi Montalcini’.
Una scelta di vita
Tutti i nuovi potenziali donati si possono definire indistintamente esempi di giovani cittadini virtuosi. Tra i tanti nomi che uno ad uno vengono chiamati a ritirare tesserini e attestati con tanto di foto di rito c’è anche quello di Edoardo, che ha convinto la mamma a iscriversi all’albo dei donatori, quello di Angelica, a soli 19 anni candidata consigliera a Bistagno, e quelli dei fratelli Gianluca e Domenico e delle sorelle Cecilia e Chiara, o di Federico, la cui nonna è la trapiantata più longeva dell’Aido provinciale.
«Purtroppo in Italia di donazione degli organi non se ne parla. Sarebbe bello se, anche grazie a questa iniziativa rivolta ai più giovani, nei vari comuni di provenienza con l’aiuto dei sindaci nascessero dei nuovi gruppi Aido». È l’auspicio di Nadia Biancato, che fa anche appello a un maggior impegno da parte degli stessi impiegati comunali. «C’è bisogno di un approccio più “empatico” nei vari Uffici Anagrafe nel raccogliere le adesioni e nel dare informazioni a chi si dimostra interessato. Nelle province di Asti e Alessandria – sottolinea la presidente di Aido – abbiamo ancora la più alta percentuale di opposizioni alla donazione degli organi, quasi il 40%. È importante, quindi, portare questi argomenti anche nei piccoli paesi. Tra l’altro in caso di assenso la probabilità di diventare donatore ‘post mortem’ è davvero bassa, solo una su 3mila. La necessità di organi da trapiantare, invece, è ben più alta».