Addio alla Libreria ‘Cibrario’: un pezzo di città che se ne va
Nei giorni di festa del Giro d’Italia è arrivata l’inaspettata notizia: la storica libreria illustrata di piazza Bollente cessa definitivamente l’attività
ACQUI TERME – «Non voglio prestarmi alla facile retorica in cui spesso si cade quando chiude una libreria indipendente. Le librerie vanno sostenute quando sono in attività e non quando la situazione non è più recuperabile».
È chiaro il messaggio di Marinella Brizza la proprietaria della nota Libreria Illustrata Cibrario di Acqui Terme che nei giorni scorsi ha annunciato la chiusura del suo punto vendita. «La mia è un’attività fragile, che purtroppo è giunta al punto di non riuscire più a compensare il mio necessario bisogno di stabilità. Sono una madre e come tutti ho una famiglia da mantenere».
“Già tolto anche l’ulivo”
Aperta più di vent’anni fa da Mariangela Cibrario e poi rilevata nel 2018 da Marinella Brizza, la libreria di piazza Bollente è stata per tanti anni uno di quegli angoli di Acqui in cui si respira aria di cultura e creatività.
«Abbiamo già tolto quello che finora è stato un po’ il nostro simbolo distintivo, ovvero l’ulivo che abbiamo sempre avuto davanti al negozio. Ora sono alle prese con gli ultimi resi». Una scelta certamente dolorosa, ma dettata anche dalla ferma convinzione che, a costo di decisioni estreme, le peculiarità della ‘Cibrario’ non sarebbero mai state intaccate da condizionamenti di sorta o logiche commerciali indigeste. «Non sono disposta a cambiare le mie scelte editoriali. L’identità portata avanti in tanti anni da Mariangela, dalla quale ho rilevato l’attività, ho sempre pensato dovesse rimanere la stessa».
“Tanti attestati di stima e affetto”
Una libreria che ha sempre avuto un particolare occhio di riguardo per i più piccoli, «ma caratterizzata anche da un’intera gamma di libri illustrati destinati agli adulti», e dove eventi e iniziative di vario genere non sono mai mancati. «In questi sei anni non ho chiuso l’attività nemmeno con il Covid – spiega Marinella – quando pur di continuare la “mission” della mia attività ho deciso di cimentarmi, gratuitamente, nella lettura delle fiabe in videochiamata per i più piccoli». Durante l’emergenza sanitaria Marinella Brizza ha destinato il 5% dei propri ricavi all’ospedale di Acqui, «e lo scorso anno, in collaborazione con due librerie di Alba e Novi, in occasione della festa della Befana, abbiamo avviato un progetto il cui ricavato è andato alla Fondazione Uspidalet di Alessandria».
L’ultimo anno è stato il più duro, fino alla decisione che ha colto di sorpresa quegli acquesi che, per un motivo o per l’altro, alla Cibrario volevano bene. «Ammetto che sono stata sommersa da attestati di stima e affetto. Ringrazio davvero tutti i nostri lettori e clienti che in questi anni sono sempre stati al nostro fianco».
“Non sarò più libraia, ma farò ancora tante cose”
Anche se la sua libreria chiuderà definitivamente, le attività che Marinella Brizza ha realizzato in questi anni andranno avanti, «come ad esempio il gruppo di lettura e le degustazioni letterarie che organizzo insieme ad Annalisa Righini. Proseguono anche i miei progetti in collaborazione con la Biblioteca Civica. Insomma, non sarò più una libraia, ma il mio amore per i libri ovviamente resta immutato. Il mio lavoro ad Acqui e per Acqui non si esaurisce qui».
La signora Brizza porterà avanti anche il proprio “Manifesto poetico”, «ovvero un laboratorio di scrittura poetica rivolto alle alunne e agli alunni delle scuole primarie di Acqui».