Il comitato: “Petizione contro il deposito e una manifestazione”
Un gruppo di cittadini della Val Bormida ha dato vita a un movimento ambientalista «che parte dal basso». Una raccolta firme al Ministero
CASSINE – «Siamo un comitato che parte dal basso e che vuole restare fuori da qualsiasi ideologia o logica di partito. Il nostro scopo è quello di smuovere le coscienze di più persone possibili, in particolare tra gli abitanti della Valle Bormida, affinché si mobilitino per dire no al deposito di scorie nucleari. Il nostro impegno per la tutela dell’ambiente, però, non si limiterà solo a questo genere di problematica».
Per ora sono una ventina i membri attivi del nuovo Comitato Tutela Valle Bormida, fondato da un gruppo di cittadini del cassinese dopo l’inserimento del sito ’Al 13 Sezzadio-Castelnuovo Bormida’ nella lista dei siti potenzialmente idonei a ospitare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi.
«La Val Bormida – dichiarano dal comitato – è già segnata da gravi problematiche dal punto di vista ambientale, che storicamente tutti conosciamo. Ora si aggiunge anche il rischio di un eventuale deposito di scorie nucleari che qualcuno, come già successo con la discarica di Sezzadio, vorrebbe realizzare sopra la falda acquifera che alimenta il campo pozzi di Predosa, impianto che rifornisce decine di migliaia di abitazioni».
Incontri sul territorio
Lo scorso 6 aprile anche il neonato movimento ambientalista era ad Alessandria per partecipare al corteo “No deposito”. Obiettivo dei membri del comitato di tutela, tuttavia, è riuscire a portare la manifestazione direttamente in Val Bormida. «Sappiamo bene che per questo tipo di iniziativa è necessaria la partecipazione e l’adesione di un gran numero di persone. È per questo che già a partire da sabato 4 maggio daremo il via a una serie di appuntamenti nei vari comuni del territorio per promuovere la manifestazione. Inoltre – aggiungono – daremo il via a una raccolta firme per il “No al deposito“ che avrà come destinatario direttamente il Ministero dell’Ambiente (il dicastero del Governo che ha approvato l’elenco delle 51 aree presenti nella Carta Nazionale delle Aree Idonee-Cnai, ndr)».
Una petizione “simbolica”, ma dal forte valore sociale.
“No a ingerenze politiche”
Un movimento nato da poco ma con le idee chiare: «Lo ribadiamo, non abbiamo bisogno di capi e rifiutiamo ingerenze o condizionamenti da parte della politica. Siamo aperti, però, a qualunque tipo di collaborazione con altre associazioni o comitati ambientali che intendano appoggiare e condividere la nostra causa. Oggi il rischio più imminente riguarda il deposito nucleare, ma domani chissà quale altro genere di problematica potrebbe gravare sul nostro territorio».
La raccolta firme che prenderà il via nelle prossime settimane ha anche lo scopo di fare informazione e di raccogliere contatti e adesioni per dare vita a una manifestazione ambientalista in cui saranno gli stessi abitanti della Valle Bormida a gridare forte il loro ’no’al deposito nazionale di Sogin. «Crediamo, infatti, che mai come adesso possa essere vero che la libertà è partecipazione».
Il Comitato di tutela fa quindi appello a tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro del proprio territorio: «Per chiunque fosse interessato a formare gruppi di paese o unirsi a quello già esistente, tutte le informazioni su di noi e sulle nostre iniziative sono disponibili sul sito tutelavalbormida.it».