Regionali: oltre a Protopapa in corsa anche Roso e Gallizzi
L'ex candidata sindaco ad Acqui Terme e l'attuale assessore alla Cultura si presentano per un posto in Regione
ACQUI TERME – Oltre all’attuale assessore regionale Marco Protopapa anche Franca Roso, ex vice sindaco di Acqui poi candidata alla poltrona di Palazzo Levi alle Amministrative del 2022, e Michele Gallizzi, assessore alla Cultura della Giunta Rapetti, si candidano per un posto in Regione.
L’ex vice sindaco con Forza Italia
«La ritengo una scelta di cuore – dichiara Franca Roso – un gesto di amore per il Piemonte e per la provincia di Alessandria, un’area dalle grandi potenzialità purtroppo non compiutamente attuate».
L’ex vice sindaca termale elenca, quindi, le proprie priorità in caso di elezione. Trasporti e viabilità – «per essere più appetibili per possibili investitori » –, turismo in ottica “slow” – «immagino ferrovie, strade e piste ciclabili che si intersecano e si coordinano, in modo green. Maggiore mobilità, maggiore ricchezza, più posti di lavoro» – e sanità – «occorre avvicinare i servizi ai cittadini, fornendo loro, in prossimità, le prestazioni di cui hanno bisogno».
A breve, ad Acqui, sarà attivo un ufficio a disposizione dei cittadini, «ed è già operativa la mail forzaitaliaacqui@gmail. com per raccogliere proposte, criticità e suggerimenti. Mi piace pensare – aggiunge Franca Roso – che questa “sfida” non sia solo mia, ma di tutte le persone che con me vogliono far sentire la propria voce in Regione».
L’assessore con ‘Stati Uniti d’Europa’
Michele Gallizzi, assessore del Comune di Acqui con delega a Cultura e Commercio, ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni Regionali con la lista Stati Uniti d’Europa, che riunisce +Europa, Italia Viva, Psi, Radicali Italiani, LibDem e L’Italia C’è. «Ho voluto candidarmi con la lista “Stati Uniti D’Europa” perché i soggetti politici che ne fanno parte sono garantisti e hanno una radice comune: il diritto ai valori della Libertà».
In caso di elezione, l’impegno di Gallizzi mira in particolare alla questione sanitaria: «Il diritto alla salute è, come il diritto alla libertà, non un esigenza ma un valore, che non può essere vituperato o tradito. In Piemonte il 6% delle famiglie non si cura o non riceve cure, e ciò rappresenta il tallone di Achille per una società che vuole essere civile e avanzata. Mi batterò – aggiunge – affinché il sistema sanitario sia pubblico, le liste di attesa vengano ridotte e alo stesso tempo venga osservato il dettato della legge Anselmi/Aniasi N 883/1978. I medici devono essere tutelati nello svolgimento della loro attività (basta aggressioni ingiustificate) e retribuiti in maniera più dignitosa».