Il progetto: bacino di accumulo e condotte dorsali in Val Bormida
Presentato il progetto finanziato dalla Regione per la distribuzione e l'ottimizzazione delle opere di presa del fiume Bormida. "Una valida soluzione nei periodi di siccità"
MONTECHIARO D’ACQUI – Un’opera dal valore complessivo di oltre 30milioni di euro, un’importante infrastruttura idraulica a scopo irriguo per razionalizzare e ammodernare la fornitura idrica nella zona dell’Alta Valle Bormida.
Il territorio interessato si estende lungo la zona valliva del bacino del fiume fra i comuni di Merana e Bistagno, comprensorio gestito dal Consorzio Irriguo di 2° grado Destra Bormida di Alessandria. Al momento nella zona sono presenti diversi consorzi agricoli dotati di impianti di distribuzione alimentati da prese collegate al corso d’acqua. Numerose aziende, a oggi, attuano l’irrigazione in forma privata, senza alcuna garanzia di continuità del servizio e con costi di sollevamento importanti. La presenza di un’infrastruttura condivisa e un coordinamento della pratica irrigua sarebbe, quindi, garanzia di una corretta razionalizzazione della risorsa idrica.
Cosa prevede il progetto?
Il progetto definitivo – elaborato con un contributo regionale di 95mila euro e presentato nella serata di venerdì 5 al circolo ‘La Fornace’ di Montechiaro d’Acqui – prevede la realizzazione “di condotte dorsali di distribuzione primaria per irrigazione ad aspersione e ottimizzazione delle opere di presa sul fiume Bormida”. Un piano già stato inserito nel portale Dania, il database nazionale “degli investimenti per l’Irrigazione e l’Ambiente”, in attesa di finanziamento totale o parziale (a lotti).
Ma cosa prevede, tirando le somme, il progetto finanziato dalla Regione? «Il progetto – ha spiegato il geometra Biagio Guerra – consiste nella realizzazione di un bacino di accumulo (dalla capacità di circa 200mila metri cubi, ndr) a valle dello scarico della centrale idroelettrica della Tirreno Power in regione Canavella a Spigno, in grado di trattenere i rilasci estemporanei della centrale, altrimenti destinati al mare, così da renderli disponibili all’uso irriguo». Una traversa di presa consentirà di accumulare un’adeguata riserva idrica indispensabile in forti periodi di siccità, «mentre l’unificazione delle varie prese – sottolinea Guerra – permetterà di ottimizzare i prelievi irrigui presenti lungo l’asta del fiume Bormida. L’acqua derivata in corrispondenza della traversa verrà poi distribuita alle varie utenze tramite due condotte dorsali che alimenteranno l’intero comprensorio tra Merana e Bistagno». Una rete di condotte che si snoderebbe lungo un percorso di 34 km.
“Un esempio anche per gli altri territori”
Gli obiettivi principali del progetto? Risparmio e ottimizzazione della risorsa idrica, risparmio energetico e miglioramento dello stato ambientale e qualitativo del corpo idrico. «Finalmente è stato creato un progetto “pilota” utile per la Valle Bormida di Spigno – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa – ma anche riferimento per altri territori che devono avviare programmazioni rivolte a contrastare future emergenze idriche e periodi siccitosi a danno dell’agricoltura e non solo».
Il sindaco di Montechiaro Matteo Monti parla di “progetto importantissimo per la vallata. Una efficace soluzione per supportare in questi periodi di siccità i nostri agricoltori e non solo. Il progetto, infatti, prevede per ogni paese una colonnina per dare la possibilità al comune e ai cittadini di potersi rifornire d’acqua per bagnare giardini, orti ecc. In questo modo si dà sollievo ai nostri acquedotti. che in estate sono sempre in difficoltà. Ora bisogna trovare la formula per l’attuazione di quest’opera. Siamo fiduciosi, perché il progetto è molto valido, soprattutto considerando i gravi disagi creati nelle ultime estati dalla siccità».