Intervista a Protopapa: “Siccità? Bandi per dighe e bacini”
Alle prossime 'Regionali' l'assessore all'Agricoltura sarà di nuovo in corsa per un posto nella squadra di Governo di Alberto Cirio
ACQUI TERME – Un acquese che mira alla riconferma in Regione. Negli ultimi cinque anni Marco Protopapa (nel 2012 candidato sindaco ad Acqui Terme per la Lega) ha ricoperto l’incarico di assessore all’Agricoltura. Alle prossime ‘Regionali’ sarà di nuovo in corsa per un posto nella squadra di Governo di Alberto Cirio, che a sua volta si ripresenta per il “bis”.
Assessore Protopapa, con quali motivazioni e con quali obiettivi ha scelto di ricandidarsi alle prossime Regionali?
Ho dato con convinzione la mia disponibilità per la prossima tornata elettorale in Regione perché ritengo che la nostra Provincia debba ancora avere un rappresentante territoriale che possa proseguire nel lavoro e nelle progettualità in corso, dove sono già stati investiti impegni e attenzioni, continuando ad assicurare la massima attenzione alle nostre realtà che stanno ottenendo un’attenzione mai avuta finora dalla Regione. Credo quindi di poter utilizzare al meglio e mettere a disposizione la mia esperienza maturata in questi cinque anni di legislatura regionale.
Che bilancio traccia di questi cinque anni a guida dell’assessorato regionale all’Agricoltura?
Sono stati anni pieni di difficoltà, ma anche di progetti avviati volti ad accrescere la competitività anche della Provincia di Alessandria inserendola sempre di più rispetto all’intero del sistema Piemonte. Ho creduto molto nei miei territori, ritenendoli meritevoli di maggior visibilità utilizzando anche un’offerta attenta alla biodiversità. Un fattore, quest’ultimo, che oggi va incontro alle esigenze di un turista accorto e consapevole, soprattutto estero, che ha voglia di vivere esperienze nuove. Nella nostra Provincia si possono trovare tantissime eccellenze nascoste che chi viene a farci visita può avere il piacere di scoprire, ma bisogna promuovere e difendere le aziende che con fatica le producono.
Quale, secondo lei, la giusta direzione per il rilancio dei territori rurali e in particolare di quelli della nostra provincia?
Nel corso del mio mandato ho sempre cercato di proporre iniziative che hanno avuto lo scopo di creare un sistema di sinergie. Bisogna favorire la promozione di quei valori e prodotti unici ed esclusivi fino adesso sottovalutati, frutto della passione e della dedizione di persone che sostengono, come me, la potenzialità dei nostri territori. Per ciò che ci riguarda più da vicino, ritengo che alla provincia di Alessandria non manchi davvero nulla, ma dobbiamo crederci davvero per continuare a contribuire al suo sviluppo, così da farla diventare “Finalmente AL centro del Piemonte”.
Tra le motivazioni che muovono le proteste degli agricoltori l’eccessiva impronta ambientalista delle politiche Ue che, a detta del settore, andrebbe a discapito delle imprese. Qual è il suo parere a riguardo?
I temi della protesta sono molti e le regole stringenti sono contestate perché comportano impegni gravosi per le aziende, con conseguenti eccessivi costi per la produzione dei prodotti. Questo porta, quindi, ad avere dei prezzi finali che diventano elevati ma poi non riconosciuti al momento della trasformazione e della distribuzione. In tutto questo, poi, la concorrenza sleale proveniente dalle importazioni mai controllate si manifesta in una crisi che sfocia in una quanto mai difficile sopravvivenza delle aziende.
Di recente la Regione ha chiesto al Ministero il riconoscimento della calamità naturale per la siccità perdurante. Servono nuove progettualità (e quindi fondi) per far fronte a una situazione sempre più drammatica?
La Regione ha stabilito di chiedere al Ministero dell’Agricoltura, seguendo le opportune procedure, il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità che ha colpito per mesi il territorio regionale provocando grandi difficoltà per alcuni settori dell’agricoltura, come quello vitivinicolo, con molte aziende che hanno registrato importanti cali nelle produzioni sulla vendemmia 2023. Una decisione presa a seguito dei dati comunicati nell’incontro avvenuto al Grattacielo Piemonte con i principali rappresentanti del mondo vitivinicolo piemontese e delle successive relazioni sulle rese. Sul tema progettualità stiamo predisponendo i bandi per la realizzazione di dighe e bacini di accumulo per destinare acqua all’agricoltura con gli interventi SRD07 e SRD08 (Sviluppo Rurale investimenti) che sono finalizzati all’ampliamento delle superfici irrigue, al risparmio di acqua, ed al suo accumulo (totale 22 milioni di euro). L’intervento SRD02 di cui si è appena chiuso il primo bando (graduatoria preliminare), prevede anche alcuni interventi a favore delle forme di accumulo delle acque stagionali (primo bando da 5.5 milioni di euro e successivi da 6,5).