Acqui Docg: segno “più” dalle festività. Domenica al ProWein
Nei primi due mesi dell'anno in crescita il venduto rispetto allo stesso periodo del 2023. "Estero? In Scandinavia mercato in espansione, soprattutto in Danimarca"
ACQUI TERME – Dalle festività natalizie qualche (flebile) segnale positivo è arrivato. «Rispetto all’anno precedente abbiamo chiuso con un +48% sulle vendite. Parliamo di circa 68mila bottiglie in più. Non si tratta di grandi numeri, ma vogliamo guardare al bicchiere mezzo pieno », dicono dal Consorzio Tutela Brachetto d’Acqui.
Dai primi due mesi dell’anno, a ogni modo, emergono input incoraggiante. Restano, tuttavia, le criticità di un prodotto che, paradossalmente, riscuote maggiori consensi al centro-sud e all’estero. «Il mercato della Danimarca negli ultimi tempi è cresciuto parecchio, e in generale nei Paesi scandinavi il Brachetto è molto apprezzato».
Di contro, “nemo profheta in patria” è la summa che continua a pesare sulla sorte di un aromatico che in terrà natia fatica a fare proseliti. «I ristoratori locali dovrebbero proporre l’Acqui Docg ai propri clienti nelle sue diverse versioni. Invece questo avviene solo di rado». È l’ammonimento già lanciato a suo tempo da Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela.
A ogni modo, visto che l’estero pare più sensibile alle virtù del vino nostrano, quale occasione migliore del Pro Wein di Dusseldörf in programma da domenica 10 a martedì 12 per attirare nuovi estimatori e proporsi così a nuovi mercati?
Dopo il ProWein, quindi, appuntamento al Vinitaly, a Verona dal 14 al 17 aprile.