Terme di Acqui: nuova lettera minatoria ad Act Consumatori
Non è la prima volta che accade. Antonucci: «Non ho paura. La storia sarà portata all’attenzione dell’audience nazionale»
ACQUI TERME – Nuova lettera minatoria (è la seconda) recapitata alla sede acquese di Act Consumatori e indirizzata al presidente Massimo Antonucci. A denunciare l’accaduto è la stessa associazione in una nota.
«Ora attento Antonucci ti stiamo addosso» è il testo della la missiva (composta con lettere ritagliate dai giornali) arrivata nove mesi dopo la prima che invece recitava: «Sig. Antonucci lei sta andando troppo avanti! Si dia una regolata e stia in campana».
«Evidentemente la nostra attività di indagine sulla vendita delle Terme ha infastidito qualcuno che finora, nell’ombra, ha goduto indisturbato dei frutti di un’operazione di svalutazione che, attese le verifiche della Guardia di Finanza, è costata ai contribuenti piemontesi quasi 7 milioni di euro ed ha ipotecato lo sviluppo economico di un intero territorio – spiega Antonucci – Nella prima lettera mi si suggeriva di fermarmi e stare attento. Questo avvertimento ha dato prova a me ed ai collaboratori di Act Consumatori di essere sulla strada giusta. E così, scavando più a fondo, abbiamo reperito la documentazione di cui sono state interessate la Procura della Repubblica di Torino e la Corte dei Conti. L’ultima lettera mi esorta a stare attento perché questi signori mi “stanno addosso”. Non ho paura. Accanto a me sento la presenza delle forze dell’ordine che, in occasione della denuncia presentata presso il Comando Carabinieri di Acqui Terme, mi hanno assicurato protezione ed indagini approfondite. Quindi mi dispiace deludere ancora una volta questi “galantuomini” ma l’attività di Act Consumatori continuerà il suo corso e la storia della vendita delle Terme di Acqui, uno questo spregio alle famiglie acquesi, sarà portata all’attenzione dell’audience nazionale. C’è una comunità di quasi 20 mila persone che merita verità, dignità e giustizia».