Rifiuti ‘free’: Acquese e Ovadese restano eccellenze in regione
Secondo il rapporto di Legambiente per il 2022 sono ben 12 i paesi “ricicloni” nella ‘top 20’ locale, 8 in quella regionale per la produzione di ‘secco’
ACQUI TERME – Sono ben otto i Comuni tra Acquese e Ovadese che figurano nella ‘top 20’ regionale dei Comuni ‘Rifiuti free’, ovvero a produzione di secco residuo inferiore ai 75 kg annui per abitante.
Il piccolo borgo di Malvicino, 79 abitanti, si conferma il più virtuoso di tutto il Piemonte con una raccolta differenziata che nel 2022 ha raggiunto il 96,36%. Un incremento rispetto all’anno precedente dell’1,18%. Il ‘secco’ pro capite si ferma alla cifra record di 18,2 kg (5,2 kg in meno in 12 mesi).
Balzo in avanti per il comune di Melazzo, che sale dal nono al secondo posto nella classifica regionale con il 92,95% e un residuo secco di poco più di 30 kg pro capite. Scorrendo la graduatoria al 4° posto troviamo Castelletto d’Erro, al 6° Grognardo, al 12° Merana, al 14° Cassinelle, al 18° Ricaldone e al 20° Cartosio.
Nella classifica dei “Comuni Ricicloni” (basata sulla percentuale di differenziata, ndr) a livello provinciale è quasi dominio: nella ‘top 20’ ben dodici posizioni sono occupate dal bacino ovadese-acquese.
L’exploit di Castelletto d’Erro
Sono i numeri a certificare l’efficacia e i benefici del nuovo sistema di raccolta introdotto da Econet, con badge in dotazione ai residenti. Per rendere l’idea, l’esempio del comune di Cassinelle, dove dal 2019 al 2020 la differenziata è aumentata di quasi il 60%. Un altro caso più recente è quello di Castelletto d’Erro, che dal 2021 al 2022 è passato dall’80,9% al 92,4%, attestandosi al quarto posto in regione.
«Il nuovo sistema di raccolta con i badge di Econet è stato introdotto quando alla guida del paese c’era ancora il compianto Beppe Panaro. Grazie anche alla sua opera di divulgazione i risultati sono stati sin da subito evidenti», osserva il sindaco Carlo Anselmo Levo. Nel giro di un anno a Castelletto la percentuale di differenziata è salita dal 38% a ben l’80,9%, poi all’attuale 92,4%. Crollata la produzione di residuo secco in due anni (2020-2022): da quasi 352 kg a poco meno di 37 kg. «Parlando con le persone e spiegando loro che una corretta differenziata comporta anche vantaggi economici i risultati si ottengono, e noi ne siamo un esempio». In questo momento a Castelletto d’Erro sono quattro le isole ecologiche presenti, «siamo un Comune di 127 persone, con poche frazioni e di estensione contenuta. Rispetto ad Acqui e Ovada, quindi, è più facile ottenere buoni risultati in tempi più brevi».
A proposito, e nelle due cittadine? Acqui si attesta grossomodo sugli stessi numeri del 2021, fermandosi all’80,6% di differenziata e scendendo a 94,9 kg di residuo secco pro catrollato pite (-1,5 kg). Meglio Ovada, che passa dall’81,5 all’83,5% e a 79 kg di residuo secco per abitante (nel 2021 erano 91,2 kg).
“Gli abbandoni rimangono…”
Nonostante gli ottimi segnali, però, a Castelletto come in molti altri paesi della zona rimane il problema dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade e i fossati comunali. «Qui da noi, purtroppo, sulla strada del Rocchino capita spesso di raccogliere buste e sacchi di immondizia. Io stesso quasi ogni giorno mi fermo a raccoglierli. La maleducazione e lo scarso senso civico, d’altronde, sono difficili da estirpare».
Una triste verità avallata dall’allarme lanciato di recente da Roberto Gallo, sindaco del già citato comune di Cassinelle: «Negli ultimi tempi sta crescendo la spazzatura abbandonata, e più di qualcuno non conferisce correttamente nonostante il badge. Ciò, tuttavia, riguarda soprattutto le frazioni dove è alta la densità di villeggianti».