Nucleare a Trino: «La Regione sacrifica il Monferrato!»
Il Pd incalza anche la giunta casalese e critica il silenzio sul tema dell'onorevole Enzo Amich
CASALE – Il Pd di Casale incalza l’amministrazione regionale e stuzzica l’onorevole monferrino Enzo Amich (Fratelli d’Italia) sul tema dell’autocandidatura di Trino a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti nucleari.
«Con 18 voti favorevoli e 23 contrari il consiglio regionale ha respinto, martedì, la richiesta del Consigliere alessandrino Domenico Ravetti relativa alla discussione e voto dell’ordine del giorno relativo alla norma del Decreto Energia che consente l’autocandidatura per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi, che si richiedevano fosse stralciata» spiega il circolo dem casalese.
«Consideriamo gravissimo questo atto dell’Amministrazione Regionale che, in un colpo solo, smaschera atteggiamenti ambigui sin qui da essa assunti, e dice chiaramente a Casale e al Monferrato che la Giunta Regionale è pronta a “sacrificare” i nostri Territori per molte generazioni a venire. Ma in cambio di cosa?!».
Continua il Pd: «Questa decisione assunta dalla maggioranza di destra del Consiglio Regionale del Piemonte, sgombra il campo da ogni dubbio, definitivamente e senza possibilità di errore, su quale sia la volontà di Lega, Fratelli d Italia, Forza Italia relativamente al tema “discarica nucleare” o, come si suol definire, “deposito nazionale delle scorie radioattive”! – continuano i dem – Il tutto, da parte della Giunta Regionale, con la totale assenza di considerazione delle molteplici nette prese di posizione delle amministrazioni locali, di numerosissimi sindaci, dei rappresentanti delle categorie produttive e degli associazionismi, pressoché unanimemente contrari all’insediamento a Trino del “deposito scorie radioattive”».
Il silenzio di Enzo Amich e del Comune di Casale
«Ma c’è di più: accanto al clamoroso atteggiamento “anti casalese” della Giunta Regionale, assistiamo all’assordante silenzio (o forse è meglio dire: alla fuga da ogni presa di posizione) dell’onorevole Amich che pure rappresenta il Monferrato casalese in Parlamento. E inoltre ci troviamo di fronte alle improvvide dichiarazioni del ministro all’Ambiente, piemontese pure lui, che plaude all’autocandidatura di Trino – continua la nota dei dem – In mezzo, la silente giunta comunale di Casale Monferrato, che sembra nascondere il capo sotto al cuscino, facendo colpevolmente finta che nulla accada. Non si rendono conto delle drammatiche e devastanti ripercussioni che una simile, possibile, scellerata scelta può provocare sul tessuto umano, sociale, agricolo, economico della città e del territorio? Ma davvero vogliono un “Gran Monferrato …radioattivo”?».
«Purtroppo le più fosche previsioni trovano piena conferma: la battaglia, quindi, prosegue con il massimo impegno, non escludendo alcuna iniziativa pacifica ma fortemente simbolica a tutela delle nostre comunità, delle nostre persone, dei nostri territori».
Venerdì un incontro al salone Anffas
«Il primo appuntamento sarà, quindi, venerdì 16 febbraio alle ore 21 presso il Salone Anffas di via Leardi a Casale Monferrato – annuncia il Pd – ci ritroveremo sia per fare il punto con tecnici ed esperti, sia per ascoltare le voci delle diverse espressioni del mondo produttivo, associativo, degli amministratori locali e dei livelli politici superiori, sia per ascoltare la voce delle persone, della cittadinanza e definire insieme i passi a seguire. Non possiamo permettere che dopo la tragedia dell’amianto, ancora purtroppo in corso, il nostro Territorio sia investito da un potenziale problema di dimensioni ancora maggiori».