Salta il piano di Egea per Mombarone? “Cambiati gli scenari”
Un piano di interventi per la gestione del calore al centro sportivo in concessione per 15 anni: da un anno e mezzo tutto è rimasto solo su carta
ACQUI TERME – Un project financing per la gestione calore al centro sportivo Mombarone proposto dal Gruppo Egea nel 2021, poi approvato dal Consiglio Comunale nel 2022, quando in carica c’era ancora la Giunta Lucchini.
Un piano complessivo del valore di circa 2,5 milioni di euro per una concessione di 15 anni con una serie di migliorie che avrebbero dovuto riguardare «la copertura del palazzetto e l’involucro interno della piscina», e che avrebbe dovuto comprendere «interventi di coibentazione energetica e sostituzione di serramenti». Tutto al condizionale, anche perché dal momento dell’aggiudicazione tramite delibera (giugno ‘22) di tale progetto non se ne è saputo più nulla.
Il “gentlemen agreement”
La questione “Egea-Mombarone” è stata sollevata dal consigliere d’opposizione Carlo De Lorenzi (Pd), che nel corso dell’ultima seduta pubblica a Palazzo Levi ha chiesto all’attuale Giunta come mai di tale aggiudicazione non vi sia traccia nel Documento Unico di Programmazione per il triennio 2024-2026.
La risposta del sindaco Rapetti è stata di triplice motivazione: «Qualche mese fa ci siamo resi conto che per una serie di ragioni la convenienza di quel project financing non sussiste al momento attuale. Per l’importo del canone (il Comune dovrebbe versare a Egea 160mila euro annui, ndr), per il fatto che nel frattempo la nostra Giunta ha dato il via alla costituzione di una Comunità Energetica (per la quale si sono appena chiusi i termini di un avviso esplorativo, ndr) e per la presentazione di un piano economico (presentato da Astema Sas, ndr) per la riqualificazione di Mombarone stesso».
A oggi tra il Comune di Acqui ed Egea vige una sorta di “gentlemen agreement” che lascia in sospeso la questione. Come noto, infatti, la multiutility con sede ad Alba da più di un anno è nel pieno di una crisi aziendale che potrebbe portare alla cessione della maggioranza delle azioni per ricapitalizzare la società. Che ne sarà, quindi, del project financing? Se ne saprà di più (forse) dopo la apposita commissione consiliare che dovrebbe essere convocata a breve a Palazzo Levi.