Bagolaro caduto in corso Roma: "Intensificheremo i monitoraggi"
Il vice sindaco Lelli: "Anche le condizioni climatiche sempre più estreme, purtroppo, non aiutano"
ACQUI TERME – Poco più di un anno fa, nel giorno dell’Immacolata, in corso Bagni di fronte alla scuola elementare ‘Fanciulli’ collassava improvvisamente al suolo uno degli storici bagolari che costeggiano il viale. La caduta si è poi scoperto essere stata provocata da un fungo che aveva intaccato radici e fusto compromettendone la stabilità.
Qualche mese dopo, anche anche in corso Roma un episodio analogo (foto sotto). Da quel momento sul territorio comunale da parte dell’amministrazione sono stati avviati una serie di controlli sul verde cittadino ad alto fusto che hanno poi portato a un centinaio di abbattimenti.
«Siamo partiti dalle aree più frequentate da pedoni e automobilisti – spiega Alessandro Lelli, vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici – per poi passare a zone più periferiche. In base ai responsi degli agronomi nei casi più gravi si sono resi necessari gli abbattimenti. Una quarantina di questi tra piazza San Guido, piazza Matteotti e il viale della stazione, un’altra sessantina in zone più decentrate, anche a seguito delle segnalazioni dei residenti».
Agli abbattimenti hanno fatto seguito circa 60 nuove piantumazioni, «in parte utilizzando finanziamenti ottenuti dal Comune tramite un bando per l’integrazione del patrimonio arboreo, in parte con risorse comunali. A febbraio, inoltre, abbiamo già in programma la sostituzione di un lotto di una decina di piante abbattute, di cui una parte in piazza Matteotti».
Negli anni venire i controlli saranno ancora più consueti, «perché i monitoraggi effettuati ci dicono è che il nostro è un parco arboreo molto datato. Tante piante sono quasi a fine vita. Nei prossimi anni – aggiunge Lelli – gli abbattimenti saranno sicuramente più frequenti. Sarà perciò necessaria una rigenerazione in molti dei viali cittadini».
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A detta degli agronomi le scelte potranno essere due: «Abbattere completamente le piante che stanno per concludere il proprio ciclo vitale e ripiantarne altre oppure adottare un tipo di sostituzione più graduale. Purtroppo le piante che crescono nei contesti urbani hanno una speranza di vita molto più breve, a causa delle condizioni a cui devono adattarsi e che ne condizionano lo sviluppo. Abbattere una pianta non è mai una scelta che si prende a cuor leggero, ma è anche vero che la priorità di ogni amministrazione comunale debba essere la sicurezza e l’incolumità dei propri cittadini».