Il ‘Pip’ che non è mai decollato: “Oneri restituiti ai privati”
Il Piano per gli Insediamenti Produttivi è fermo da molti anni: il Comune ha deciso di saldare i propri debiti con i proprietari dei terreni (sui quali non si è mai costruito)
ACQUI TERME – Nell’area di regione Barbato, alle porte di Acqui Terme, in quella che sarebbe dovuta diventare la nuova zona industriale della città oggi rimane soltanto una vasta distesa di campi incolti.
Là dove, tra le altre cose, sarebbero dovuti sorgere un supermercato Coop e uno stabilimento Econet nessun capannone o magazzino ha mai visto la luce. Il motivo? Principalmente a causa di un nodo ancora oggi da sciogliere: la presenza della ferrovia e del relativo passaggio a livello che attraversa la strada comunale alle spalle della Cantina Cuvage e che giunge fino alla rotonda sulla Provinciale 30. Un vincolo logistico che ha rappresentato un fattore condizionante per l’appetibilità dei terreni circostanti, lasciando per anni al palo i proprietari intenzionati a costruire. Proprietari che, tuttavia, all’epoca avevano versato al Comune gli oneri di urbanizzazione, per cifre, in media, pari a diverse decine di migliaia di euro. Considerato l’evidente insuccesso del piano, gli investitori hanno perciò iniziato a pretendere da Palazzo Levi la restituzione di quanto pagato. Non tutti, però, fino a oggi avevano visto il proprio credito soddisfatto.
“Ora estinti tutti i debiti”
Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale l’assessore al Bilancio Mario Pasqualino ha annunciato che il Comune ha sanato i propri debiti, restituendo gli oneri ancora in sospeso per un valore complessivo di circa 190mila euro, cifra coperta a bilancio con la rinegoziazione dei mutui e lo slittamento di alcune rate.
“Era un atto necessario, un obbligo in parte morale e in parte finanziario. Poco dopo il nostro insediamento – spiega Pasqualino – abbiamo incontrato i privati con i quali il Comune era ancora in debito. Giustamente hanno chiesto che quanto dovuto gli fosse restituito. Ora tutti gli oneri di regione Barbato sono stati resi”.
Tra i programmi della Giunta Rapetti, a ogni modo, rientra anche il rilancio del Pip. Resta solo da risolvere la grana passaggio a livello. All’epoca era stato anche elaborato un progetto da 1 milione e 200mila euro per realizzare un sovrappasso ferroviario per il transito degli automezzi, ma la ditta che avrebbe dovuto realizzare l’opera è fallita prima dell’avvio dei lavori. Ora l’amministrazione comunale intende riprendere in mano la questione: “Nel caso in cui si andrà a risolvere il problema passaggio a livello e il Pip potrà riprendere quota, perciò i privati che vorranno costruire in regione Barbato dovranno nuovamente versare gli oneri di urbanizzazione, e per il Comune, mi preme sottolinearlo, si tratterà di entrate in attivo”.