Terzo Valico, "Contiamoci": «I treni non passino in città»
La costruzione del Terzo Valico e il passaggio dalla città di Novi Ligure sono stati al centro dell’audizione che si…
ARQUATA SCRIVIA — Questa mattina il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi visiterà i cantieri del Terzo Valico. L’esponente leghista del Governo farà un sopralluogo nei cantieri di Val Lemme a Voltaggio e di Radimero ad Arquata Scrivia. «Si tratta di snodi fondamentali dei lavori per il progetto», spiegano da Fs e Webuild. Rixi sarà accompagnato da Calogero Mauceri, commissario straordinario per l’opera.
La visita del viceministro arriva in un momento delicato. Entrambe le “talpe”, le grandi macchine scavatrici che avrebbero dovuto bucare l’Appennino per costruire le due gallerie della nuova linea ferroviaria, sono ferme. Le caratteristiche geologiche delle rocce, infatti, non permettono alle Tbm – tunnel boring machine – di procedere in sicurezza.
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Lo stop, oltre a determinare un ritardo sulla tabella di marcia, ha causato anche un rincaro della spesa per l’opera. Con il decreto Asset, il Governo ha messo a disposizione un massimo di 700 milioni per la «sorpresa geologica» (così è definita nel testo legislativo). I fondi saranno erogati a Rfi, società delle Ferrovie che si occupa delle infrastrutture. In questo modo, si supera anche il limite di spesa, precedentemente fissato a 6 miliardi e 853 milioni di euro.
L’altro nodo riguarda i fondi. Il ministro Raffaele Fitto voleva togliere l’opera da quelle finanziate con il Pnrr (anche perché l’Europa impone la fine dei lavori entro il 2026). Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si è messo di traverso, garantendo che per il Terzo Valico rimarranno i finanziamenti del Pnrr. E sulle scadenze, il commissario Mauceri dice che saranno rispettati i tempi previsti.
Intanto però il Tar ha sospeso la gara d’appalto per l’installazione delle barriere antirumore nella tratta Pozzolo-Tortona. I lavori, dell’importo di 12 milioni di euro, erano stati assegnati a un’impresa poi esclusa perché oggetto di un’indagine penale. Per i giudici però non ci sono elementi che ostino alla partecipazione alla gara. Si dovrà quindi attendere l’esito del ricorso davanti al Tar.
Non solo. Per la seconda volta la gara d’appalto da 34 milioni indetta per assegnare i lavori dell’interconnessione tra la linea ferroviaria storica e la nuova tratta è andata deserta. Era già successo a fine maggio e il bando era stato ripubblicato e poi più volte prorogato. Ma non è servito.