“Il mercatino degli Sgaientò va rilanciato, ci proveremo”
Da gennaio per i successivi sei mesi la manifestazione sarà gestita dall'associazione Spat, presieduta da Claudio Mungo: "Rivedremo il regolamento"
ACQUI TERME – “Cercheremo di risollevare un evento che, effettivamente, negli ultimi anni è “scappato un po’ di mano””. Sarà l’associazione Spat presieduta dal conosciutissimo (almeno ad Acqui) Claudio Mungo, alias ‘re Sgaientò’, a occuparsi del tradizionale mercatino dell’antiquariato metaforicamente “battezzato” dall’acqua della Bollente, come il personaggio di cui ogni anno Mungo a Carnevale veste i panni.
Il Comune ha deciso di affidare all’associazione l’organizzazione del ‘Mercatino degli Sgaientò’, che si tiene ogni quarta domenica del mese. “Il nostro mandato inizierà da gennaio e, almeno in prima battuta, avrà una durata di sei mesi“, spiega Claudio Mungo. “Sarà necessario rivedere il regolamento, per stabilire indicazioni precise sulle metrature da rispettare e la merce che sarà possibile esporre. Inizialmente, comunque, non andremo ad apportare chissà quali stravolgimenti”.
A confronto con i mercanti
Domenica 26 Mungo e soci approfitteranno dell’occasione per confrontarsi con gli stessi mercanti, “perché ritengo sia giusto ascoltare i pareri e i suggerimenti di chi, dopotutto, è l’anima della manifestazione”. C’è già qualche idea su eventuali novità in vista del 2024? “Ci piacerebbe poter ampliare gli spazi a disposizione, magari andando anche oltre corso Bagni. Ci hanno spiegato, tuttavia, che almeno per un primo periodo non sarà possibile, perché servono i tempi tecnici per le dovute valutazioni in termini di viabilità”.
Tra i compiti affidati alla Spat da Palazzo Levi anche la gestione di ‘Librando’, il mercatino dei libri usati, che si tiene ogni seconda domenica del mese. “Il mio sogno – dice Claudio Mungo – è quello di far diventare Acqui la città dei mercatini (sorride, ndr), magari creando anche qualche domenica a tema. A ogni modo, vedremo quello che si potrà fare. Da parte nostra la buona volontà c’è…”.