Act Consumatori da Ravetti: “Il ‘Regina’ per il rilancio”
In settimana incontro tra Antonucci e il consigliere regionale del Pd: "Ha ribadito la disponibilità a presiedere la commissione di inchiesta"
ACQUI TERME – “È stato un incontro positivo. Il consigliere regionale Ravetti ha attivato i propri canali per depositare una richiesta di informativa in Commissione Sanità del Consiglio regionale per chiedere all’assessore alla Sanità Icardi quali siano le sue idee progettuali per il rilancio del termalismo acquese”. Dopo aver incontrato l’onorevole Molinari, mercoledì mattina il presidente di Act Consumatori Massimo Antonucci è stato ricevuto anche dal consigliere del Pd Domenico Ravetti.
“Ravetti ha confermato la propria disponibilità a presiedere la commissione speciale d’inchiesta, che chiediamo da tempo alla Regione per fare luce sulla cessione della partecipazione societaria. Bisogna fare chiarezza sull’operazione che ha svenduto il patrimonio termale acquese. Lo studio del carteggio sulla cessione delle quote (81,1%) da FinPiemonte a Finsystem Srl ha infatti evidenziato diverse criticità, da noi segnalate alla Corte dei Conti”, commenta Antonucci.
Come già fatto con Molinari, anche al consigliere Ravetti il presidente di Act ha chiesto l’avallo di una causa che potrebbe rappresentare la giusta via per il rilancio del termalismo acquese, “ovvero l’acquisizione da parte della Regione dello stabilimento curativo ‘Regina’. Come? Con il riuso dei contributi a fondo perduto destinati alle Terme di Acqui e delle risorse fin qui destinate alle spese sostenute dai pazienti che si recano fuori regione per le prestazioni”.
“Oltre il conflitto politico”
Lo scorso lunedì il sindaco Rapetti ha incontrato il governatore Cirio, il quale ha sottolineato la necessità di “riportare la gestione della sanità termale in mano agli enti pubblici, sanando un grave errore compiuto dalle precedenti amministrazioni regionali”. Dichiarazioni a cui il consigliere comunale Carlo De Lorenzi (Pd) replica così: “Penso che in questo momento sia opportuno superare il conflitto politico che ha contrapposto favorevoli e contrari alla privatizzazione delle Terme. Auspico che l’incontro sia servito a delineare un piano operativo per coinvolgere altri investitori in vista del 2025, data di scadenza delle concessioni”.
Mercoledì 8, intanto, ad Act è giunta la tanto attesa convocazione da parte della segreteria del ministro Zangrillo, a cui Antonucci aveva chiesto udienza la scorsa estate: “Dopo la seconda Pec inviata ci è stato comunicato che verremo convocati a breve“.