Antiche Terme: lavori assegnati a ditta di Asti
ACQUI TERME - Un investimento di 660mila euro per un progetto di rigenerazione urbana con fondi da Pnrr destinato a…
ACQUI TERME – Stagione travagliata quella del reparto inalazioni delle terme di Acqui. Stamane, è stato annunciato telefonicamente ai clienti un terzo stop. Ma c’è di più. Nel corso della telefonata è stato detto che, qualora la caldaia non venga riparata entro il 25 novembre, data di chiusura dell’attuale stagione termale, potrebbero essere emessi dei voucher per l’anno prossimo.
È, o dovrebbe essere, buona norma – anche in questi tempi dove la passione per lo sparo sembra incontenibile nei quattro angoli del globo – “non sparare sulla Croce Rossa”, laddove, in questo caso, per crocerossa s’intende l’azienda termale che fa capo alla genovese, con sede in via Rio Torbido, Finsystems amministrata da Alessandro Pater.
Conteniamo i commenti ed elenchiamo i fatti di questa stagione 2023 che precede il prossimo anno, quello sì bisestile.
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Avvio d’anno all’insegna di un duro scontro tra proprietà delle terme e amministrazioni pubbliche, nonostante l’attuale Sindaco di Acqui Terme, Danilo Rapetti, affermi di far di tutto per mantenere un dialogo con la proprietà.
Quest’ultima, sulla quale corrono le voci più disparate ma – si afferma con convinzione – per quanto strane, verosimili, e abbondano i pettegolezzi, è oggetto di scherno, irritazione, sbalordimento per apparentemente non essere oggetto di attenzione nell’ambito del controllo e della vigilanza (chi vuol capire, intenda), è irritata perché la Regione Piemonte ha deliberato la fine delle concessioni eterne realizzando quanto contemplato dalla direttiva Bolkestein che risale al 2006 (evviva).
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Epperò, 800mila euro a fondo perduto a favore delle realtà concessionarie delle fonti termali di tutto il Piemonte, per il supporto delle attività ordinarie, la promozione delle riaperture stagionali e il ripristino dei flussi turistici più altri 200 mila euro destinati a voucher utilizzabili dai turisti per la fruizione, a prezzi scontati, dei servizi offerti negli stabilimenti termali stanziati dall’amministrazione presieduta da Alberto Cirio ammorbidiscono il clima in via Rio Torbido.
In cambio, i destinatari (sia chiaro, le terme di Acqui non sono le uniche destinatarie dei soldi regionali, ma l’obolo si aggira intorno ai 180 mila euro) sono costretti a impegnarsi di aprire gli stabilimenti (almeno uno nel caso acquese, ovvero quello in centro, in via XX Settembre) per nientepopodimeno che cinque mesi. E non è detto per quante ore.
Basta che, almeno per un po’, la porta sia aperta. Infatti, ad Acqui, l’orario è dalle ore 8 alle 12. Il 15 maggio, l’apertura della stagione termale coincide con quella della campagna elettorale per le consultazioni regionali di fine giugno 2024.
Presidente Cirio, assessori, autorità amministrative affollano il civico 6 di via XX Settembre, foto ricordo, entusiasmo, promesse.
Sottovoce si apprende che il reparto inalazioni non è pronto. Gli acciacchi che avevano causato la chiusura anticipata l’anno prima non erano stati curati.
Sicché l’avvio delle inalazioni slitta al 5 giugno. Poi c’è una ricaduta il 23 ottobre. Poi la telefonata odierna. Non interessa qui speculare se la stagione del reparto inalazioni sia terminata ieri oppure no.
Basta osservare i fatti e cioè che il reparto non sta bene, ha necessità di cure, il che vuol dire spendere, fare investimenti, assoldare esperti del settore, i quali, verosimilmente, non sono dei filantropi che lavorano per la gloria e, dunque costano. Tutti verbi che, si dice, provochino allergia a via del Rio Torbido.
Così come c’è allergia per riconsegnare al turismo acquese quattro alberghi (Grand Hotel, Roma Imperiale, Talice Radicati, Regina) che contengono quasi 300 camere, e la spa Lago delle sorgenti e la piscina. Si racconta di trattative a singhiozzo, abortite un giorno e riprese dopo poco.
Con tante domande lasciate senza risposta a cominciare da una: che gusto si prova ad essere irriso nel mondo del business turistico-alberghiero, in quello termale, della politica, dell’opinione pubblica, ecc. ecc.?
Nel frattempo, attendiamo i soccorritori dell’impianto termale augurando loro di riparare il riparabile. Infine, una domanda alla Regione Piemonte? Visto che la stagione termale non ha rispettato il termine dei cinque mesi, rivedrete il conteggio dei soldi destinati a Terme di Acqui S.p.A.?
Gualberto Ranieri, nato a Ravenna, dopo essere stato un critico teatrale a Firenze e a Roma, nel 1973 vinse un concorso per redattore e producer alla BBC. Successivamente, è stato corrispondente della RAI da Londra, capo redattore centrale de “Il Mattino” di Napoli diretto da Sergio Zavoli e responsabile della comunicazione del Gruppo Fiat, Fiat Chrysler e Case New Holland a Londra, New York, Chicago e Detroit. Presidente dell’Associazione Rilanciamo Acqui e Vicepresidente di Unitre di Acqui Terme, membro di giuria del “Premio Acqui Storia”, Ranieri è presidente eletto del Rotary Club di Acqui Terme.