Anche la Provincia al capezzale dell’Ovada-Alessandria
Per riaprire la tratta chiusa nel 2012
"Ha un valore strategico". La proposta degli utenti
OVADA – La Provincia assumerà un ruolo di regia nella partita avviata dai sindaci della Valle Orba e dai pendolari della tratta per giungere alla riattivazione della linea Ovada – Alessandria, sospesa dal 2012.
All’assemblea convocata l’altro pomeriggio a Predosa dalla sindaca Maura Pastorino, il presidente Enrico Bussalino ha preso un impegno chiaro: «Riattivare una linea come l’Alessandria – Ovada non ha un valore solo per le due città. Si tratta, invece, di un’operazione strategica anche per tutta l’area appenninica di Ovada, che deve essere collegata via treno con il capoluogo in modo agevole e sicuro. Se tutto il territorio si muoverà compatto, con la Provincia come capofila, sarà più facile arrivare a un risultato positivo».
Ovada – Alessandria, i pendolari alzano la voce
E i parlamentari?
Dall’incontro (c’erano i sindaci, Fondazione Slala, il referente di quadrante per l’Amp Giovanni Currado e i portavoce dei pendolari) è emersa pure la possibilità, messa sul piatto dal sindaco di Castellazzo Gianfranco Ferraris, di muoversi su Roma per trovare i soldi necessari alla riattivazione nel Fondo nazionale per il trasporto pubblico. Per questo, nel giro di un mese al massimo, l’obiettivo è di convocare tutti i parlamentari locali per coinvolgerli nella «missione».
«Ovviamente a ragion veduta – dice Paolo Lantero, sindaco di Ovada -, sottoponendo loro il progetto che l’ingegnere Angelo Marinoni ha già redatto per Slala, con la prospettiva ad esempio di un itinerario più lungo da Ovada a Casale, e che sarà affinato nelle prossime settimane. Vogliamo arrivare al risultato con le proposte, non con le proteste».
A dare una mano sarà anche il lavoro congiunto del comitato dei pendolari di Marco Martini e del Comis di Fulvio Bellora, che al faccia a faccia di Predosa sono arrivati con una proposta relativa alla riattivazione della linea basandosi su un vecchio “disegno” di Amp: 7 coppie di treni al giorno intervallate da 7 coppie di bus per colmare i vuoti, con abbonamento integrato ferro – gomma. «Il coinvolgimento della Provincia – commenta la sindaca di Predosa Pastorino – è una svolta importante e forse cruciale, un passo concreto in questa nostra battaglia che ha soddisfatto anche i rappresentanti dei pendolari»