Antologica su Martini e MelottI: domani l’inaugurazione
Alle 18 al Civico Museo Archeologico l'esposizione organizzata da ComitArt: in tutto 57 opere visitabili fino al 7 gennaio
ACQUI TERME – Domani, sabato 7, alle 18 al Civico Museo Archeologico si terrà l’inaugurazione dell’antologica “Martini e Melotti. Un arco dello spirito”, l’esposizione che fino al 7 gennaio darà modo i tutti gli appassionati d’arte (ma non solo…) di ammirare 57 opere tra bronzi, terrecotte, ceramiche, lavori in ottone e tecniche miste realizzati da due tra i più autorevoli scultori di tutto il Novecento, Arturo Marini e Fausto Melotti.
La mostra è organizzata dal Comune di Acqui Terme in collaborazione con ComitArt, la Fondazione Fausto Melotti di Milano, il Museo Luigi Bailo di Treviso (di cui Malachin è direttore, ndr), Villa Ottolenghi Wedekind e Fondazione Casa di Riposo “J. Ottolenghi”, ed è curata da Fabrizio Malachin, direttore del ‘Bailo’ di Treviso, e da Paolo Repetto con il coordinamento di Laura Garbarino.
Dal classico all’astratto
«Si tratta di una mostra di grande eleganza e qualità, davvero completa per quanto “piccola”, quasi 60 opere che partono da un’esperienza più classica, che è quella di Martini, fino ad arrivare all’astrazione di Melotti. L’arte di Fausto Melotti – osserva Laura Garbarino – è in grado di toccare tutte le dimensioni, perché la sua scultura è talmente “aerea” per cui riesce ad arrivare anche alla quarta dimensione, quella più spirituale. Un aspetto che tra l’altro è richiamato dal titolo dell’antologica».
«Tra il “maestro” Martini e “l’allievo” Melotti – aggiunge Paolo Repetto – c’è stato quasi un passaggio di testimone, che si può cogliere anche nelle opere dell’antologica: un percorso che dalla figurazione di Martini conduce effettivamente all’astrazione di Melotti».
L’antologica, tra l’altro, prevede anche un percorso esterno al museo. L’esposizione, infatti, va a comprendere il Figliol Prodigo, opera in bronzo di Martini conservata nella Casa di riposo ‘J. Ottolenghi’ e le opere custodite a Villa Ottolenghi Wedekind.