Un acquese fra deserto e neve, mezzo mondo girato in bici
Alessio Padula partito da casa il 10 gennaio, rientrerà fra due mesi e mezzo. Dal Sahara a Capo Nord, 20mila km di pedalate
ACQUI TERME – La nonna gli dice «vai piano», la mamma gli implora uno «stai attento» che s’adatta a ogni situazione. Figurarsi a un giro di mezzo mondo in bicicletta, con discesa fino al Sahara, risalita a Capo Nord e rientro in Italia. Cosa che, peraltro, Alessio Padula, 30 anni, non ha mica ancora fatto.
Ieri era in Repubblica Ceca, diretto verso Praga. Per arrivare a casa, cioè ad Acqui Terme, mancano, a spanne, 3.000 chilometri e due mesi e mezzo di pedalate. In bocca al lupo.
Certo è che un po’ lo si invidia, per il coraggio che ha avuto anzitutto nel licenziarsi (lavorava da ‘Edilizia acrobatica’, e già questo fa capire che non è un tizio da pantofole e tivù) e poi per la determinazione nell’affrontare un’impresa che, per quanto suggestiva e magnifica, è pur sempre una fatica contornata da imprevedibilità. Però Alessio (ex atleta, specialità 800 metri, e abituato a pedalate più o meno estreme) aveva un sogno e, dunque, bene ha fatto a coltivarlo, dopo aver attrezzato la sua mountain bike a bici per cicloturismo.
Con un pieno di belle speranze e bagagli ridotti all’osso, il 10 gennaio è partito da Acqui Terme. «Dopo mille chilometri mi sono dovuto fermare qualche giorno a causa di una forte sinusite – racconta – Il vento contrario e il freddo martellante non sono stati alleati, anzi. Tra Francia e Andorra ho pedalato e dormito a 9 gradi sotto zero». Poi la Spagna, quindi la traversata per arrivare in Marocco: «Fantastico, ci ritornerei subito», dice.
Dieci euro al 10 giorno
Si è sobbarcato 2.000 km lungo la catena montuosa dell’Atlante, quella che, lo scorso 11 settembre, è stata martoriata dal terremoto. Alessio se n’era già andato da un pezzo, destinazione Sahara, «ospitato da gente sconosciuta e da parenti di amici: è stata un’esperienza indimenticabile».
Poi il ritorno in Spagna, quindi il Portogallo, e ancora Paesi Baschi, Normandia, Belgio, Olanda, Germania, il traghetto per la Svezia, la Norvegia, «dove ho trovato un posto più bello dell’altro. Alle isole Lofoten, sono rimasto d’incanto di fronte alle montagne innevate a picco sul mare». Indimenticabile anche «il tramonto a Capo Nord», posto mitico non solo per motociclisti.
Il resto sono la Finlandia di «laghi, bivacchi, pinete e zanzare», le Repubbliche baltiche, la Polonia. Ora la Repubblica Ceca. «Mi aspettano Austria, Slovenia e Croazia, prima di prendere il traghetto per Bari». Da lì a casa ne mancherà ancora un bel pezzo.
Ce la farà, cercando di non spendere più di 10 euro al giorno, accontentandosi di panini a pranzo, cucinandosi qualcosa per cena, dormendo ove possibile. «Ho la tenda e tutto il necessario. E mi lavo con l’acqua minerale, perché non mi piace andare a dormire sporco».
A casa telefona puntualmente. Mamma può stare tranquilla. Ci sarebbe pure la ex fidanzata. «Ci siamo lasciati, è colpa mia».
(sulla pagina Facebook di Alessio Padula le tante immagini del suo viaggio)