Venezia 80 rende omaggio a Liliana Cavani
L’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia – in programma dallo scorso 30 agosto al 9 settembre – si è aperta trionfalmente con un omaggio alla regista novantenne Liliana Cavani: l’autrice dei due “Francesco” dedicati alla vita del santo di Assisi, di “Galileo”, “Il portiere di notte”, “Al di là del bene e del male”, “Interno berlinese” (per non citare che alcuni titoli della sua vasta filmografia) ha presentato in Laguna il suo ultimo film, “L’ordine del tempo”, ricevendo dalle mani del direttore della Biennale Roberto Cicutto il Leone d’Oro alla carriera. Una laudatio della cineasta è stata, poi, letta da Charlotte Rampling, protagonista nel 1974 con Dirk Bogarde de “Il portiere di notte”.
«Sono la prima donna a ricevere il Leone d’Oro alla carriera come regista», ha detto la Cavani. «Trovo che non sia del tutto giusto. Ci sono donne, sceneggiatrici, registe che lavorano bene al pari degli uomini e dobbiamo dargli la possibilità di essere viste. Il Festival dovrebbe considerare anche che le donne possono fare bei film. Serve equilibrio in questo senso e mi auguro che questo inizio abbia un seguito. L’annuncio del premio mi ha colto di sorpresa, pensavo di essere una sarta che ha solo un gruppo di clienti affezionati. Ho iniziato a fare documentari con la Rai sulla guerra peggiore di sempre e per questo, di fronte alle immagini della seconda guerra mondiale, ho scoperto cose terribili. Non potete immaginare cosa ho potuto vedere. Per me è stata una cosa importante. La Storia è fondamentale. Sempre dalla Storia ho ricevuto notizie di Francesco d’Assisi che parlava di pace durante le crociate. Devo al cinema il bello di poter comunicare i miei pensieri, me lo hanno insegnato in particolare due registi, Vittorio De Sica e Ingmar Bergman. Con loro (e anche con altri) il cinema è diventato pari se non superiore alla letteratura perché le immagini sono avvolgenti».
Il Leone alla carriera è stato attribuito anche a Tony Leung Chiu-wai, l’attore hongkonghese protagonista di “In the Mood for Love” di Wong Kar-wai per cui venne premiato come miglior attore al Festival di Cannes nel 2000 e di “Lussuria-Seduzione e tradimento” di Ang Lee (2007). Lo stesso regista di Taiwan ha recitato la laudatio in suo onore.
Sono 23 le pellicole in concorso al Festival diretto da Alberto Barbera, 15 di registi che vi partecipano per la prima volta: fra le tante, attese première, anche quelle di “Adagio” di Stefano Sollima con Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Valerio Mastandrea, “Finalmente l’Alba” di Saverio Costanzo con Willem Dafoe, Lily James e Joe Keery, “La Bête” del regista francese Bertrand Bonello, con protagonista Léa Seydoux, “Priscilla” (un biopic sulla moglie di Elvis Presley) di Sofia Coppola con Jacob Elordi e Cailee Spaeny, “Maestro” di e con Bradley Cooper nei panni del direttore d’orchestra Leonard Bernstein, nel racconto della sua storia d’amore tormentata con la moglie Felicia Montealegre (Carey Mulligan).
La presenza alla Mostra di Cooper – così come quella di Emma Stone (protagonista di “Povere creature” di Yorgos Lanthimos, in uscita sui nostri schermi il prossimo 25 gennaio) e di Luca Guadagnino con Zendaya, la diva americana protagonista di “Challengers”, il suo ultimo film – è saltata in seguito al recente sciopero indetto dal sindacato degli attori statunitensi SAG-AFTRA, in segno di protesta contro l’eccessivo uso dell’intelligenza artificiale nel cinema e le scarse tutele economico-sanitarie dei lavoratori dello spettacolo.
Lo sciopero ha costretto a cambiare in corsa il titolo d’apertura della manifestazione, passando, appunto, da “Challengers” di Guadagnino a “Comandante” di Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino interprete di Salvatore Todaro, a capo del del sommergibile Comandante Cappellini nel corso della seconda guerra mondiale: una pellicola che è stata molto apprezzata dal pubblico alla prima veneziana.
Madrina di questa edizione è l’attrice Caterina Murino, già Bond Girl, nel 2006, in “Casino Royale” di Martin Campbell, mentre tra gli ospiti illustri si attendono Woody Allen, Wes Anderson e Adam Driver. L’evento conclusivo del Festival di Venezia avrà luogo sabato 9 settembre, quando verranno attribuiti i premi della Giuria presieduta dal cineasta americano Damien Chazelle, vincitore dell’Oscar per “La La Land” (2017), insieme all’attore Saleh Bakri (Palestina), all’attrice e modella Shu Qi (Taiwan, Hong Kong) e ai registi Jane Campion (Nuova Zelanda), Mia Hansen-Løve (Francia), Gabriele Mainetti (Italia), Martin McDonagh (Irlanda, Regno Unito), Santiago Mitre (Argentina), Laura Poitras (Stati Uniti).
All’inizio di questa seconda settimana di Festival le pellicole favorite sono “Povere creature” di Lanthimos e “El Conde” del cileno Pablo Larraín, oltre a “Io capitano” del nostro Matteo Garrone, sulla drammatica odissea dei due giovani Seydou e Moussa, in fuga da Dakar per raggiungere l’Europa.
Per informazioni sul programma del Festival clicca qui.