Caritas Acqui, nuovi poveri in aumento: “Ci servono i cibi freschi”
Don Giovanni Falchero: "È cresciuto il numero dei nuclei familiari che si rivolgono al nostro servizio pasti"
ACQUI TERME – “Quest’anno la mensa ‘della Fraternità’ ha chiuso solo a Ferragosto, per il resto siamo rimasti sempre aperti. Anche perché, rispetto a un anno fa, è cresciuto il numero dei nuclei familiari che si rivolgono al nostro servizio pasti, in maggioranza rispetto al singolo utente”.
È emblematica la riflessione di don Giovanni Falchero, direttore della Caritas di Acqui Terme: tra le nuove famiglie in condizioni di disagio economico, infatti, si registra un sensibile aumento dei nuclei di origini italiane, “stessa cosa per quanto riguarda coloro che si rivolgono al nostro emporio solidale di via Nizza”. Dopo la pandemia, insomma, anche ad Acqui il cosiddetto fenomeno sociale dei “nuovi poveri” è emerso in tutta la sua evidenza e drammaticità.
Appello alle aziende della città
Alla ‘Mensa della fraternità’ i pasti – primo, secondo e frutta – vengono erogati solo su consegna o con modalità da asporto, “all’incirca una settantina al giorno, di cui circa una trentina a domicilio e il resto per le famiglie che vengono a ritirare direttamente in loco”.
Don Falchero coglie l’occasione per un appello alle aziende e agli esercizi commerciali del territorio: “Negli ultimi tempi è decisamente calata la disponibilità del “fresco”, ovvero i cibi da consumare nel giro di pochi giorni, come verdura e latticini. A oggi possiamo contare sul prezioso contributo dei supermercati Bennet e Lidl, ma avremmo bisogno di qualche altro sostenitore. Dopo il Covid – osserva il direttore della Caritas acquese – anche in questo senso abbiamo registrato una tendenza in negativo dal punto di vista delle donazioni. Come ho detto, però, le richieste di aiuto alimentare aumentano”.
L’armadio in via Sutto
Da ormai alcuni mesi l’Armadio della fraternità si è trasferito in via Fratelli Sutto, “e in questo caso possiamo dire che le donazioni da parte dei cittadini non mancano di certo. Ogni mese, infatti, carichiamo un container di indumenti in eccesso rispetto al fabbisogno del nostro guardaroba. Indumenti che non vengono gettati via, ma riciclati e recuperati”.
Il martedì dalle 15 alle 18 il centro è aperto per la distribuzione di abiti e altri capi di vario genere, il giovedì, stesso orario, per il ritiro delle donazioni.