“Blocco Euro 5: si proceda senza indugi a tutela della salute pubblica”
"Una pessima qualità dell’aria porta con sé conseguenze sanitarie importanti"
Legambiente: "Lo stop è una scelta fatta coscientemente dalla Regione Piemonte nel febbraio del 2021"
ALESSANDRIA – “Lo stop agli Euro 5 non è un’imposizione dell’Europa. Ma una scelta fatta coscientemente dalla Regione Piemonte nel febbraio del 2021. A seguito della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia per violazione dei limiti dell’inquinamento atmosferico. Si proceda dunque senza indugi, a tutela della salute pubblica. E si velocizzi l’implementazione delle altre misure contenute nel piano presentato”. E’ Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta a prendere una posizione netta sul tema.
“Assistiamo in questi giorni a una narrazione distorta della vicenda. Sulla quale crediamo sia necessario fare chiarezza, nel merito e nel metodo”.
“Tra i più inquinati”
“La Regione Piemonte compare con più di un Comune nella classifica delle aree più inquinate d’Italia. Questo è il dato di fatto da cui è necessario partire. E che si conferma con costanza ormai da parecchi anni – commenta Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Una pessima qualità dell’aria porta con sé conseguenze sanitarie importanti. Una recente inchiesta giudiziaria vede coinvolte le amministrazioni cittadine e regionali. Parla di un numero di morti per smog tra i 1.000 e i 1.400 nel solo capoluogo piemontese. A cui si aggiungono 1.179 persone ricoverate per malattie respiratorie o cardiovascolari. E un numero imprecisato di patologie meno gravi”.
“Certo – prosegue – le cause non sono ascrivibili esclusivamente al settore trasporti. Ma è la stessa Arpa Piemonte a dirci come questo in area urbana faccia la parte del leone. È un obbligo tutelare la salute della cittadinanza. La Regione Piemonte, in risposta alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 10 novembre 2020, ha presentato con la Dgr 9-2916 del 26 febbraio 2021 un piano d’azione. In cui anticipava il blocco delle Euro 5 diesel di due anni rispetto alla scadenza comunitaria. Si tratta dunque di una scelta autonoma dell’amministrazione regionale e non di un ‘diktat europeo’, come lo si vuol dipingere oggi. Anche a livello di Governo nazionale”.
“Immaginiamo – conclude Prino – che la Regione Piemonte abbia redatto tale piano d’azione sulla base di dati. I quali dimostravano l’effettiva efficacia. Si prosegua dunque senza indugio in tale direzione. E, anche, nell’implementazione delle altre misure previste nel piano presentato nel 2021. A essere in pericolo non è solo la salute pubblica, ma la credibilità delle nostre istituzioni”.