De Lorenzi (Pd): “Modifiche a misure Pnrr: progetti acquesi a rischio?”
La proposta avanzata dal Governo potrà avere ricadute anche sui progetti già avviati dal Comune? Le perplessità del consigliere d'opposizione
ACQUI TERME – La proposta del Governo per la modifica del Pnrr e il conseguente definanziamento di una serie di misure, tra cui figurerebbero anche gli “Investimenti di riqualificazione urbano volti a ridurre situazione di emarginazione e degrado sociale”, sta mettendo in allerta buona parte delle amministrazioni comunali che per tale programmazione hanno già avviato progetti di vario genere.
“Quali sarebbero le fonti alternative?”
Per quanto riguarda Acqui Terme è il consigliere di minoranza Carlo De Lorenzi a sollevare le prime preoccupazioni. “I progetti a rischio del Comune di Acqui in seguito alle recenti proposte di modifica del Pnrr da parte del Governo possono essere quattro (Fonte Openpolis): gli interventi di riqualificazione di zona Bagni, per un importo complessivo di 600mila euro; il progetto di rilancio della Caserma Bainsizza, di oltre 2 milioni di euro, quello per le migliorie al centro sportivo ‘Ottolenghi’, del valore di 1,5 milioni e la riqualificazione di Corso Bagni, per cui sono previsti più di 800mila euro. Tutti questi progetti – sottolinea De Lorenzi – sono stati presentati nella misura del Pnrr “investimenti di riqualificazione urbana volti a ridurre situazione di emarginazione e degrado sociale””.
Dal Governo sono giunte rassicurazioni in merito alla copertura di tali progettualità tramite altri canali di finanziamento che non fanno parte del Pnrr. “Lo stesso centro studio della Camera – osserva De Lorenzi – rileva però che al momento non sono note le fonti alternative di finanziamento, e ciò incide gravemente sulle opere non solo progettate ma soprattutto su quelle già in corso. Ad oggi solo questo possiamo dire basandoci sui documenti ufficiali”.
Una proposta forse troppo radicale per poter essere effettivamente attuata? “È possibile”, continua il consigliere del Pd a Palazzo Levi, “anche perché credo non si possano cancellare così miliardi di progetti. Il Governo, quindi, qualcosa dovrà fare, finanziando con altri fondi oppure facendo una marcia indietro. Ciò è certamente possibile ed anzi prevedibile. Ma ripeto, ad oggi lo stato della situazione pare essere questa, per cui una certa dose di attenzione (e di scaramanzia) da parte del Comune di Acqui penso sia opportuna”.