‘Mio padre, un magistrato’: al Teatro Romano la storia di Rocco Chinnici
Spettacoli
Redazione  
29 Luglio 2023
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12:00 Logo Newsguard
Acqui Terme

‘Mio padre, un magistrato’: al Teatro Romano la storia di Rocco Chinnici

Lo spettacolo di Clara Costanza ispirato al libro scritto da Caterina Chinnici, figlia del magistrato ucciso dalla mafia nel 1983

ACQUI TERME – Un testo scritto e interpretato da Clara Costanzo, liberamente ispirato al libro della figlia magistrato Caterina Chinnici, “E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte”, dedicato a Rocco Chinnici, giudice pioniere dell’antimafia, assassinato con una fiat 126 imbottita di tritolo.

Martedì 1 agosto al Teatro Romano di via Scatilazzi, alle 21.15, va in scena lo spettacolo ‘Mio padre, un magistrato’, con musiche originali Roberto Izzo. Ingresso libero.

 

Chi era Rocco Chinnici

Era il 29 luglio 1983, Rocco Chinnici è un personaggio poco conosciuto da chi non ha vissuto nella sua epoca: fu il primo ad affermare che per combattere la mafia bisognasse colpirla negli affari economici; fu il primo ad intuire l’unitarietà e l’interdipendenza fra tutte le famiglie mafiose e conseguentemente, l’interconnessione dei grandi delitti di mafia; fu il primo a modificare radicalmente il metodo di lavoro dei magistrati, cercando di affrontare unitariamente l’esame del fenomeno; chiamò a lavorare con lui Borsellino e Falcone;  istituì quello che, dopo la sua morte, prenderà il nome di ‘Pool antimafia’; ideò un metodo di lavoro apprezzato e ripreso anche dall’Fbi; fu il primo a portare la sua testimonianza nelle scuole, a parlare direttamente ai ragazzi, convinto che educare le giovani generazioni ad una nuova coscienza, fosse l’unica arma per costruire un futuro migliore; fu ucciso dalla prima autobomba piazzata da Cosa Nostra, il 29 luglio 1983.

Il violino di Roberto Izzo (Gnu Quartet) accompagna in scena Clara che, come se fosse Caterina, racconta la storia del suo papà, Rocco Chinnici: un magistrato, un eroe, un martire ma soprattutto un uomo, un marito, un padre. La sua storia attraverso lo sguardo amorevole e addolorato della figlia, assume una forza emotiva ed una autenticità eccezionali nella quotidianità dei grandi ideali, del duro lavoro e dei gesti concreti della vita di ogni giorno.
Le note inedite del violino e del canto, danno voce struggente a quanto non è possibile esprimere a parole, evocando, con partecipe emozione, fatti storici, esistenze umane e atmosfere musicali in una variazione di linguaggi che trasfigura la biografia storica in una forma nuova.

 

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