Il concorrente non è a un click di distanza
Avete mai notato, facendo una ricerca su Booking.com, l’avvertenza secondo la quale i risultati presentati potrebbero essere influenzati dagli investimenti pubblicitari degli hotel sulla piattaforma? Si tratta di un effetto del Digital Markets ...
Avete mai notato, facendo una ricerca su Booking.com, l’avvertenza secondo la quale i risultati presentati potrebbero essere influenzati dagli investimenti pubblicitari degli hotel sulla piattaforma? Si tratta di un effetto del Digital Markets Act, il provvedimento europeo che mira ad accrescere la trasparenza con la quale le grandi piattaforme digitali restituiscono le loro informazioni. Tradizionalmente si dice infatti che, su Internet, il concorrente sia ad un click di distanza senza tenere conto di quanto il successo o il fallimento di un’azienda possa dipendere dalla sua visibilità presso marketplace, motori di ricerca, social media che operano con proprie regole e secondo propri interessi.
Gli algoritmi non sono infatti neutri, unicamente basati su fattori quali la rilevanza e la pertinenza delle informazioni, ma considerano elementi quali la storicità di un’organizzazione, le raccomandazioni ottenute online, l’adeguatezza rispetto ai canoni che ciascuna piattaforma determina, soprattutto i limiti che essa impone a promuovere servizi alternativi, ad esempio modalità alternative per pagare o sottoscrivere un abbonamento.
Per affrontare questi problemi sono state introdotte. in Europa, norme come il Digital Markets Act che mira ad accrescere la trasparenza delle modalità con le quali i risultati sono resi disponibili agli utenti richiedendo alle piattaforme digitali di fornire informazioni chiare sulle modalità di ordinamento dei risultati e di evitare pratiche anticoncorrenziali. L’obiettivo è limitare gli abusi di posizioni dominante e garantire la concorrenza nel mercato.
Talvolta percepite come freni all’innovazione, norme come questa potrebbero al contrario rappresentare fattori competitivi rilevanti per le organizzazioni europee anche se risulta necessario, forse preoccupante, considerare che l’unica vera piattaforma non americana che in questi anni sia emersa è TikTok che, come tutti sanno, è di proprietà di una società cinese, non esattamente la società più attenta alla libera concorrenza e alle leggi liberali del mercato.
Il Digital Markets Act (DMA) è un regolamento proposto dall’Unione Europea (UE) che mira a regolare le grandi piattaforme digitali e promuovere una maggiore concorrenza nel mercato digitale. Il DMA si concentra principalmente sulle cosiddette “gatekeeper” o “piattaforme dominanti”, che sono aziende con un’influenza significativa sul mercato digitale e una posizione di potere nei confronti degli utenti e dei concorrenti.
L’obiettivo principale del DMA è creare un ambiente digitale equo e aperto, in cui tutte le imprese possano competere in modo leale e i consumatori possano trarre vantaggio da un’ampia scelta e da servizi di qualità. Per raggiungere questo obiettivo, il regolamento propone diverse misure e requisiti per le piattaforme digitali.
Una delle principali disposizioni del DMA riguarda la definizione di gatekeeper e l’identificazione delle piattaforme che ricadono in questa categoria. Le piattaforme che soddisfano determinati criteri, come ad esempio il raggiungimento di una dimensione significativa in termini di utenti attivi mensili e un impatto strutturale sul mercato, sono considerate gatekeeper. Queste piattaforme sono soggette a obblighi specifici per garantire la concorrenza e la trasparenza.
Il DMA impone ai gatekeeper una serie di divieti e obblighi. Ad esempio, le piattaforme devono evitare pratiche anticoncorrenziali che potrebbero mettere in svantaggio gli utenti o i concorrenti. Devono fornire un accesso equo e non discriminatorio ai dati degli utenti e garantire la portabilità dei dati. Sono inoltre tenute a garantire la trasparenza delle modalità di funzionamento dei loro algoritmi e dei criteri utilizzati per l’ordinamento dei risultati.
In sintesi, il Digital Markets Act mira a regolare le piattaforme digitali dominanti per promuovere una maggiore concorrenza, trasparenza e protezione degli utenti nel mercato digitale. Attraverso la definizione di gatekeeper e l’imposizione di obblighi specifici, si cerca di garantire che queste piattaforme operino in modo equo e non discriminatorio, favorendo così un ambiente digitale più competitivo e innovativo.