“Piccoli comuni? Si va avanti grazie a unioni e convenzioni”
Il sindaco Nicolotti eletto per la terza volta: "Progetti nel cassetto? Beh, quell'archivolto.."
MALVICINO – Classe ‘44, dopo tanti anni trascorsi a Torino Francesco Nicolotti è tornato circa vent’anni fa a Malvicino, paese natìo che oggi conta appena 79 abitanti e di cui lunedì scorso è stato eletto sindaco per la terza volta.
Sindaco Nicolotti, congratulazioni per il terzo mandato. Sarà l’ultimo?
Direi proprio di sì, un po’ perché per il quarto non potrei comunque ripresentarmi, e un po’ perché lo scorso gennaio ho compiuto 79 anni, quindi fra cinque anni ne avrò 84. Insomma, credo che possa bastare così. Fra cinque anni mi godrò la famiglia e un po’ di riposo..
Dopo di lei, largo ai giovani?
Beh, di giovani in paese non ce ne sono tanti a dire il vero. I più anziani si sono già chiamati fuori (sorride ndr), ma in paese ‘under 50’ in grado di portare avanti il Comune ne abbiamo. Certo, sarebbe opportuno che il Governo avviasse finalmente la semplificazione amministrativa tanto auspicata. Per i piccoli Comuni come Malvicino, infatti, si fa sempre più dura.
Di questi tempi, i piccoli Comuni come Malvicino come fanno ad andare avanti?
Anche grazie alle Unioni Montane e alle convenzioni con gli altri enti locali. Altrimenti, soprattutto per il reperimento di risorse, non avremmo voce in capitolo. Il nostro Comune non ha un dipendente: ufficio Anagrafe, Tributi, Ufficio Tecnico, segretario, tutti in convenzione con altri Comuni. Persino il sindaco non è dipendente, perché lavora gratis… (sorride, ndr)
Progetti da realizzare nei prossimi cinque anni?
Innanzitutto, come ho già detto, mantenere i conti a posto le tasse comunali invariate, sempre le stesse dal 2014. Poi proseguire con la nostra linea ‘green’ per il sostentamento energetico. Il Municipio è alimentato a energia solare. Sul territorio comunale abbiamo cinque impianti, due trifase da 17 Kw totali e tre monofase da 31 Kw. Inoltre, siamo in attesa di poter utilizzare l’impianto di videosorveglianza. Sei telecamere di controllo già attive, ma non ancora utilizzabili perché mancano i cartelli segnalori. Telecamere che sono presenti anche nella nostra area di sosta camper, dove i turisti possono trovare anche i pozzetti di scarico e depurazione.
Non c’è una sorta di “sogno nel cassetto” che vorrebbe realizzare prima di ritirarsi a vita privata?
Mah, effettivamente sì: una strada alternativa per l’ingresso dei mezzi di soccorso in paese. L’archivolto che abbiamo lungo la strada che sale su nel borgo è alto solo due metri, già le ambulanze non passano, figuriamoci i camion dei Vigili del Fuoco. Per arrivare alle abitazioni di diverse frazioni i mezzi pesanti devono fare il giro da Pareto. Servirebbe una strada interpoderale per rendere più agevole l’accesso al peese ai mezzi di soccorso anche da direzione Cartosio. Per noi è un progetto ambizioso, di cui si parla da anni ma per il quale, per vari motivi, non ci si è mai mossi per davvero. Noi vorremmo quantomeno provarci…