Unioni montane: la “grana” dell’Alto Monferrato Aleramico
Il Comune di Ponzone non confina con nessuno degli altri tre paesi: dovrà lasciare l'unione?
BISTAGNO – Due emendamenti presentati dalla Lega e approvati dal Consiglio Regionale stanno mettendo in crisi diverse unioni montane della provincia.
Pur lasciando inalterati i criteri demografici (secondo cui l’unione deve rappresentare un bacino di almeno 3mila abitanti), il provvedimento prevede che a partire dal prossimo anno gli enti territoriali montani e collinari debbano essere formati solo da comuni «confinanti territorialmente con uno o più comuni appartenenti alla medesima Unione». Una condizione che nell’Acquese va a complicare i piani dell‘Unione Montana Alto Monferrato Aleramico, composta da Bistagno, Castelletto d’Erro, Ponzone e Terzo. Si dà il caso, infatti, che Ponzone non confini con nessuno dei tre paesi.
Lasciare o cercare soluzioni?
«È una situazione effettivamente complicata ma che dobbiamo necessariamente affrontare», spiega Roberto Vallegra, sindaco di Bistagno e presidente dell’Alto Monferrato Aleramico. Una situazione che, tra l’altro, non gode di finestre temporali particolarmente ampie. Se non ci saranno proroghe, infatti, l’eventuale recesso dovrà essere approvato entro il prossimo 30 giugno. Nel caso in cui Ponzone dovesse lasciare l’Alto Monferrato Aleramico, per i restanti tre comuni si profilerebbero due opzioni: lasciare in blocco e unirsi all’unione ‘Suol d’Aleramo’ (che però conta già 10 comuni), oppure cercare un’altra municipalità che sia confinante con almeno uno tra Bistagno, Castelletto d’Erro e Terzo. Due scenari in entrambi i casi di non così semplice soluzione. «Per fare alcuni esempi – continua Vallegra – Montechiaro e Melazzo fanno già parte della ‘Suol d’Aleramo’, e i comuni di Montabone e Rocchetta Palafea dell’unione ‘Langa Astigiana Val Bormida’ ». Sessame, confinante con Bistagno, a oggi non fa parte di alcuna unione, ma a quanto pare l’amministrazione non sembrerebbe propensa a ripensamenti.
“Ci vorrebbe una proroga…”
Nel caso di un ‘addio’ forzato a Ponzone, per rientrare nei parametri demografici stabiliti l’Alto Monferrato Aleramico avrebbe perciò bisogno di un altro paese aderente, ma il complicato “effetto domino” potrebbe ingarbugliare i piani.
«Considerato anche il fatto che il prossimo anno molti comuni del territorio andranno a elezioni – conclude Vallegra – credo che forse in questo momento una proroga al provvedimento possa essere la soluzione più ragionevole».