‘Il romanzo di Mariupol’: Nicastro lascia il segno a Palazzo Levi
Sala Consiliare attenta e partecipe per il racconto dell'inviato di guerra del Corriere della Sera
ACQUI TERME – Grande interesse e sentita partecipazione da parte del pubblico venerdì 12 nella Sala Consiliare di Palazzo Levi in occasione delle presentazione de ‘L’assedio. Il romanzo di Mariupol’ (edito da Solferino), l’ultimo libro di Andrea Nicastro, inviato del ‘Corriere della Sera’. L’incontro, promosso dal Premio Acqui Storia, è stato moderato da Maurizio Cabona.
“Buoni o cattivi? La realtà non è così semplice”
In circa 300 pagine Nicastro interseca aneddoti della guerra a Mariupol, Ucraina, sintesi di sensazioni ed emozioni vissute nei giorni trascorsi dall’autore tra la popolazione, prevalentemente russofona, della città portuale sul Mar Nero. Città di quasi mezzo milione di abitanti, gemellata con Savona.
Dal 2014 Mariupol è stata contigua alla linea del fronte dei separatisti ucraini filo-russi; dal marzo 2022 è stata circondata dall’esercito russo. Infine è stata presa dopo duri bombardamenti. In quel marzo il freddo (fino a -15° la notte) non era più arginato dai termosifoni, gli istanti erano scanditi dalle cannonate, la paura spingeva in rifugi improvvisati, dove al gelo si sommava l’umidità, si cucinava all’aperto quando pareva possibile, con la legna, bollendo neve sciolta i cibi che si trovavano ancora.
Buoni qui, cattivi là, recitano tuttora le opposte propagande. Osserva Nicastro nel suo intervento che “la realtà è più complessa, perché la Russia si sente soffocata dalla Nato, che sottrae alla neutralità gli Stati cuscinetto, quelli che garantivano alle città russe la distanza che dà il tempo di cautelarsi da attacchi missilistici nucleari”.
“In apparenza tutti vogliono la pace, naturalmente alle loro condizioni: io sarei già contento di una tregua sotto Natale”, conclude Nicastro, che – prima di questa guerra – è stato inviato in Afghanistan, Cecenia, Georgia, Irak, Kosovo e Siria.