Acqui – Genova, ritardi da record. Pendolari infuriati
Un mercoledì nero che a molti ha ricordato le pagine peggiori
OVADA – Fanno discutere i ritardi da record accumulati mercoledì mattina sull’Acqui – Genova. Una situazione che a molti ha ricordato i mercoledì critici di qualche anno fa quando con cadenza quasi settimanale un merci si fermava sul tratto più ripido dalla Liguria al basso Piemonte bloccando la linea e costringendo i viaggiato a improbabili trasbordi da Alessandria. E così i pendolari hanno fatto i conti: oltre 226 minuti di ritardo da Acqui a Genova, oltre 135 in direzione opposta. I ritardi concentrati in particolare al mattino ma registrati anche nel primo pomeriggio.
Il caso più sfortunato il Regionale delle 7.40 da Acqui per Brignole: 54 minuti di ritardo che hanno costretto i viaggiatori a utilizzare mezzi propri o tornare mestamente a casa. “Nella prima parte della giornata – chiarisce Fabio Ottonello, presidente del Comitato Valli Stura e Orba – ci sono stati i soliti problemi con i passaggi a livello tra Ovada e Alessandria. Ma nel pomeriggio non abbiamo una spiegazione per quanto è successo”. I problemi con la linea si sono riverberati anche sulla circolazione sulla statale 456 del Turchino con gli automobilisti costretti ad attese lunghissi.
Uno scenario che ha portato a riaprire la polemica con RFI. Della soppressione dei tre passaggi a livello sul tratto Ovada – Rossiglione (tutti in territorio piemontese) si parla da quasi vent’anni. Ma ad un risultato concreto non si arriverà nemmeno con gli 84 milioni di euro sbloccati con il Pnrr. Una chiusura che indispettisce i pendolari. Nel frattempo, pare confermato, il viaggio già calendarizzato per il 31 maggio dell’assessore ai Trasporti di Regione Liguria, Augusto Sartori, tra Genova e Rossiglione (e ritorno) per toccare con mano i problemi della linea.
