Progetto ciclabile e parco fluviale: dove eravamo rimasti?
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Alessandro Francini  
2 Maggio 2023
ore
10:36 Logo Newsguard
Acqui Terme

Progetto ciclabile e parco fluviale: dove eravamo rimasti?

Lo scorso agosto l’ammissione ai finanziamenti: intanto, però, bisogna rivalutare gli interventi...

ACQUI TERME – L’idea di partenza? La valorizzazione del parco fluviale degli Archi Romani e delle sponde del Bormida, unita al rilancio della ciclabilità sul territorio.

Progettualità nei ‘desiderata’ dell’ex amministrazione Lucchini per le quali Giacomo Sasso, allora assessore ai Lavori Pubblici, nell’estate del 2020 aveva annunciato due potenziali investimenti, uno di 350mila euro e l’altro di 80mila. Se per il secondo i fondi sono già nelle casse del Comune di Acqui – che li utilizzerà per la sistemazione della pista ciclabile e dell’area degli ‘Archi’– per il primo, da ormai quasi tre anni, è ancora tutto in stand-by.

“Sono necessarie alcune modifiche”

Nell’ambito del bando ‘Investimenti per accrescere resilienza e pregio ambientale degli ecosistemi forestali” il progetto presentato dall’ex Giunta per il recupero delle sponde del Bormida con la riqualificazione degli argini e la realizzazione di una ciclabile verso Visone – comune che con Acqui ha aderito al bando del Piano di Sviluppo Rurale – era stato giudicato idoneo dalla Regione e inserito a luglio 2020 nella graduatoria preliminare. Ad agosto dello scorso anno, poi, con determina dirigenziale è giunta anche l’ammissione definitiva al finanziamento.

Nel frattempo, però, si sono rese necessarie alcune modifiche a seguito dell’adeguamento prezzi e di alcuni vincoli ambientali. «A fine anno – spiega Alessandro Lelli, vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici – scadranno i termini per l’assegnazione dei lavori, ma il progetto elaborato dalla precedente amministrazione deve essere rivisto perché ora occorrono alcune modifiche, anche conseguenti agli effetti idrogeologici generati dagli eventi alluvionali degli ultimi anni».

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Entro fine anno?

Lungo il tratto di strada bianca che dovrebbe collegare i territori comunali di Acqui e Visone, il progetto originale prevedeva anche la realizzazione di una passerella a sbalzo di circa 200 metri, parallela alla Provinciale 456 e ancorata alla parete rocciosa di Montestregone. Soluzione che, al netto degli adeguamenti economici, potrebbe tornare sotto esame per via dei costi di realizzazione. Una volta rielaborato il progetto definitivo con la rendicontazione degli interventi la Regione avvierà l’istruttoria al termine della quale verrà eventualmente saldato il corrispettivo finanziamento.

«La nostra amministrazione – afferma Lelli – ha tutta la volontà di portare avanti il progetto, anche perché sarebbe un vero peccato perdere questa importante opportunità di valorizzazione del terriotrio, sia a scopo naturalistico che turistico».

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