Alessandria, le spine della Funzione pubblica
Primo Maggio, l'intervento dei sindacati su Amag, Borsalino e forze dell'ordine
ALESSANDRIA – “L’Italia è ancora una Repubblica democratica fondata sul lavoro?”.
E’ la domanda che si pone Stefania Gallo della Segreteria territoriale Flp-Cse Sanità-Cse Flp Alessandria ed Asti, che cita i dati diffusi dall’Inali: da gennaio a marzo 2023 sono morte sul lavoro 196 persone, in aumento rispetto alle 189 dello stesso periodo nel 2022. In diminuzione le denunce di infortunio, soprattutto perché ci sono meno casi di Covid-19.
“A gennaio 2023 – spiega la Gallo – circa 600 Contratti collettivi nazionali di lavoro sono scaduti, tra cui possiamo ricordare il
CCNL Pubblici che sono stati rinnovati già scaduti, quello delle Cooperative Sociali, Uneba. Come ogni anno, valutiamo le moltissime vertenze ferme sul nostro tavolo sia a livello locale che a livello nazionale… e sono veramente molte”.
I casi alessandrini
“Con ieri e con la fine del mese di giugno – aggiunge – hanno perso e perderanno il posto di lavoro circa 20 lavoratori sotto
il silenzio e la non presenza di tutti, Comune di Alessandria, Amag ed Amag Ambiente, assunti da due agenzie interinali ma che hanno sempre lavorato in Amag Ambiente Spa per svolgere attività essenziali che sono state esternalizzate a delle Cooperative senza nessun riguardo per la salvaguardia dell’occupazione dei lavoratori. Nelle nostre Aziende Sanitarie, invece, il personale è ormai stremato visto anche qui le enormi carenze di personale e i piccoli palliativi dati dalla Triplice e dall’Azienda nascondendo sotto il tappeto le enormi carenze organizzative e la non coerente retribuzione”.
La sindacalista cita anche la situazione dell’Ipab Borsalino di Alessandria “che ha visto la privatizzazione con conseguente peggioramento nella gestione ed organizzazione dei servizi socio-sanitari sotto il silenzio del Commissario Ipab, Comune di Alessandria e Politici vari”. Inoltre, “singolare è la situazione degli operatori di pulizia della Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri della Provincia alessandrina sfruttati e mal pagati sotto il silenzio di Prefettura, Polizia e Carabinieri”.