Ripulita l’area ‘Pip’ in Regione Barbato: “Per attirare investitori”
Nell'area, ora in disuso, avrebbe dovuto prendere piede il Piano per gli Insediamenti Produttivi
ACQUI TERME – Regione Barbato, al confine con il territorio comunale di Strevi nei pressi dell’aviosuperficie, è l’area scelta a suo tempo (si parla della seconda amministrazione Rapetti) dal Comune di Acqui Terme per l’attuazione del Pip, ovvero il Piano per gli Insediamenti Produttivi. A oggi, tuttavia, quella che sarebbe dovuta diventare la zona industriale della città rimane ancora una vasta distesa di campi incolti.
“Per via di alcune problematiche – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici e vice sindaco Alessandro Lelli – il piano urbanistico nei fatti non è mai decollato. Negli anni, tuttavia, qualche terreno è stato acquistato da investitori privati con l’intenzione di costruire impianti e capannoni a uso industriale”. Investimenti rimasti per il momento solo sulla carta: i cantieri, infatti, non sono mai partiti.
La “grana” passaggio a livello
Uno degli ostacoli che hanno contribuito in maniera determinante a far sì che in Regione Barbato il ‘Pip’ rimanesse una sorta di “piano di sviluppo fantasma” è la presenza della ferrovia e del relativo passaggio a livello che attraversa la strada comunale alle spalle della Cantina Cuvage e che giunge poi fino alla rotonda sulla Provinciale 30. Un vincolo logistico che, evidentemente, ha rappresentato e rappresenta tuttora un fattore condizionante per l’appetibilità dei terreni circostanti. “Quella del passaggio a livello – assicura Lelli – è una problematica che in effetti deve essere risolta in qualche modo. Ci stiamo lavorando…”.
“Smaltita la terra accumulata”
L’inerzia silente degli ultimi anni, d’altronde, ha fatto sì che relativamente alla zona in questione si perdesse un po’ di vista la destinazione d’uso. “Una delle vie d’accesso ai lotti acquistati – commenta il vice sindaco – è stata utilizzata come area di deposito per la terra di risulta smaltita dopo gli eventi alluvionali degli ultimi anni. Ora abbiamo deciso di ripulire l’area per consentire ai privati di poter raggiungere i terreni in cui potrebbero sorgere i primi impianti”.
Nei giorni scorsi camion e ruspe si sono messe all’opera liberando così il tratto di strada che conduce a una parte dei lotti di terreno. Attività di sgombero che ha richiesto un investimento di 10mila euro. “L’intervento, ovviamente, ha anche lo scopo di rendere più “presentabile” l’intera zona. Uno degli obiettivi della nostra amministrazione, infatti, è anche quello di provare a rilanciare il Piano per gli Insediamenti Produttivi di Regione Barbato”.