Sacco e Trentini su Terme: “Per andare avanti si impari dal passato”
"La favola persecutrice di Pater non regge. Lucchini cercò più volte il dialogo, sempre osteggiato"
ACQUI TERME – In quanto ex amministratori della città e dal 2017 al 2022 diretta parte in causa nella querelle con la proprietà della Terme, i rappresentanti del MoVimento 5 Stelle nelle figure dell’ex presidente del Consiglio Comunale Elena Trentini e del consigliere regionale Sean Sacco con una lunga lettera intervengono nel dibattito sollevato anche a seguito del convegno della scorsa settimana, nel corso del quale l’imprenditore acquese Bruno Lulani ha presentato la propria proposta di rilancio per il settore termale.
“Già Lucchini convocò proprietà e istituzioni”
Sacco e Trentini ricordano come l’ex Giunta acquese, malgrado le palesi difficoltà di comunicazione con la proprietà, abbia tentato “ogni via di dialogo, tenendo presenti gli interessi della collettività e dei lavoratori. Alle richieste di ascolto dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali seguirono riunioni e Commissioni; evidenziamo anche che ci fu chi visse questa crisi per molti mesi nella duplice veste di Consigliere Comunale e Assessore Regionale, quindi è implicito che i vertici della Regione fossero sempre informati degli eventi. Ci pare poi fondamentale ricordare – sottolineano – come il coinvolgimento delle istituzioni nella crisi della società termale non sia una soluzione innovativa di questa Giunta comunale: il sindaco Lucchini, infatti, convocò i rappresentanti di Terme di Acqui già nel giugno 2021 in Prefettura ad Alessandria, al cospetto di tre Assessori regionali. In quell’occasione, almeno, ci si poté confrontare e non leggere una lettera asettica”.
Nelle proposte di Lulani i consiglieri Sacco e Trentini vedono diversi punti in comune con la soluzioni già proposte a suo tempo dall’ex Giunta Cinquestelle guidata da Lorenzo Lucchini, “volte all’individuazione di altri punti di presa delle acque termali per poter superare lo stallo che la situazione di monopolio di fatto in capo a Terme di Acqui è venuta a creare”. Iniziative, tuttavia, “immediatamente osteggiate da TdA che ha intentato una causa nei confronti del Comune di Acqui in merito ai diritti sulle acque dello Stabilimento Terme Militari, causa che il Comune ha vinto. Successivamente è stata addirittura la Corte dei Conti a invitare il Comune a tutelarsi nelle sedi opportune rispetto all’atteggiamento di TdA. Infine fu ancora TdA a intimare al Comune di accettare un’offerta (inaccettabile) per la liquidazione delle quote o di far valere le ragioni del Comune in tribunale. Per questo motivo non regge la favola dell’Amministrazione persecutrice”.
“Su concessioni si proceda celermente”
Per il consigliere regionale e la consigliera comunale ora va data priorità ai passi necessari a salvare la stagione “e, parallelamente, occorre un progetto di ampio respiro che possa portare Acqui fuori da questa situazione determinata dalla più scellerata e superficiale privatizzazione che si potesse immaginare. Più progettualità e meno fiducia su taumaturgiche soluzioni offerte da amici e partner politici”.
Un appello propositivo, poi, al Sindaco Rapetti: “In questi mesi il suo tentativo di avvicinamento alla proprietà di TdA non ha certo raggiunto l’effetto sperato, per cui deve dare atto alla precedente Giunta di non aver preso proprio lucciole per lanterne: per questo lo invitiamo anche a valutare con grande scrupolosità la sua posizione sui contenziosi aperti dalla precedente amministrazione. Dopo la rinuncia all’appello sull’impugnazione del bilancio 2020, rimane in piedi solo la causa per la determinazione del valore delle quote del Comune. Non è possibile accettare una valutazione delle quote a meno della metà del valore di acquisto e basata unicamente su una stima effettuata da Finsystem!”. Chiediamo al sindaco, inoltre, di accelerare sulla concessione delle acque di Terme Militari, le carte sono pronte da tempo ed è inutile attendere.
Con grossi investitori interessati è d’obbligo procedere celermente”.
“Fatte tutte queste considerazioni basate su fatti oggettivi – concludono Sean Sacco ed Elena Trentini – vorremmo ora veder rimandare ad altri tempi ogni polemica, e concentrare seriamente tutte le attenzioni sulle prossime azioni da intraprendere in questo spinosissimo caso. Chi ha preceduto l’attuale Giunta è pronto a collaborare per il bene della città, dei lavoratori, dell’intero comparto turistico e commerciale della città”.