Lulani: “Con Terme tre ipotesi di dialogo per metterli alle strette”
"Bisogna agire sulle concessioni subito, non si può perdere altro tempo"
ACQUI TERME – Bruno Lulani fa sul serio. Un’esposizione lineare, articolata e arricchita da pareri tecnici e istituzionali che rendono il piano programmatico esposto circostanziato e quindi attendibile. Certo, dalle buone intenzioni bisognerà ora passare ai fatti concreti, e qui la palla passa soprattutto alla Regione e al Comune di Acqui.
L’ex presidente di Confindustria Alessandria nella sala conferenze dell’ex Kaimano – gremita di rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, sindaci, imprenditori e semplici cittadini – ha spiegato passo dopo passo qual è la strada da imboccare per (ri)dare ad Acqui Terme prospettive di sviluppo.
Il tema cruciale delle concessioni
“Due sono i passi iniziali – ha sottolineato Lulani – con i quali dare il via a questo percorso di crescita: agire sulle concessioni e accertare l’esistenza di nuove fonti d’acqua da cui attingere per aprirsi alla concorrenzialità. Dobbiamo, perciò, rompere il monopolio che da quasi 90 anni caratterizza le concessioni delle acque termali nella nostra città”.
All’emendamento presentato dalla maggioranza e approvato dal Consiglio regionale per la trasformazione delle concessioni delle acque minerali e termali da perpetue a temporanee in applicazione dall’articolo 96, comma 8, del decreto legislativo 3 aprile 2006 (su direttiva Ue Bolkenstein, ndr), si è giunti, per stessa ammissione di Lulani, anche grazie all’istanza presentata dall’ex presidente di Confindustria. “Ho chiesto – ha spiegato – che venisse eliminata la norma transitoria e fosse sostituita da una norma che attualizzasse la regolamentazione delle concessioni perpetue”.
Delle tre concessioni al momento in uso in città quelle denominate ‘Vascone’ e ‘La Bollente’ diventeranno temporanee a partire dal 2026, “ma noi ora dobbiamo sfruttare la terza concessione, quella areale ‘Città di Acqui’, con durata novantennale a partire dal 1935 e che scadrà perciò nel 2025, finora mai sufficientemente sfruttata ma che può essere sorgente di tanta acqua in più. Dobbiamo tuttavia rendere fruibili anche ad altri le due concessioni oggi già in uso, che hanno tanta acqua da alimentare molti più punti di presa di quanti ne abbiano alimentati fino a oggi”.