“Città termale per davvero? Pronti a sostenere il piano di Lulani”
Questa sera all'ex Kaimano verrà presentato il piano di ricerca per l'individuazione di nuove fonti d'acqua
ACQUI TERME – Bruno Lulani lo aveva anticipato in un ampio intervento nella serata di lunedì 20 in occasione della visita a Palazzo Levi del presidente della Regione Alberto Cirio.
Da oltre un anno l’imprenditore acquese – per tanti anni amministratore delegato dell’azienda dolciaria Giuso Spa e già presidente di Confindustria Alessandria – è al lavoro per dare alla città, e in particolare al settore termale, nuove prospettive di sviluppo. Coinvolgendo il Politecnico di Torino e l’Università di Genova, Lulani ha avviato un piano di ricerca volto all’individuazione di nuove fonti di acqua presenti nel sottosuolo cittadino così da ampliare il ventaglio di concessioni per attrarre nuovi investitori.
«È un piano strategico – spiega Lulani – per il quale ho iniziato a porre le basi più di un anno fa. Credo che offrendo più alternative strutturali a potenziali realtà imprenditoriali intenzionate a investire, Acqui possa davvero diventare una città termale». Un piano di ricerca idrogeologico «del valore di oltre 170mila euro» che l’ex presidente di Confindustria Alessandria ha proposto anche a Regione e Comune, e che ora attende solo di essere finanziato.
“C’è ancora tempo…”
“Da quel che so – dichiara il sindaco Danilo Rapetti – la Regione si è resa disponibile per appoggiare la proposta del dottor Lulani, che a nome della città ringrazio per essersi attivato in prima persona per contribuire al rilancio del nostro termalismo. In effetti non è mai stato realizzato uno studio dell’acquifero termale, ma è senz’altro il modo migliore per poter poi arrivare a mettere a bando le future concessioni con maggiore cognizione di causa”.
I dettagli del piano di sviluppo verranno illustrati questa sera, venerdì 31, nel corso del convegno ‘Acqui Terme: da patologia del territorio a modello virtuoso? Le prospettiva per una soluzione concreta’, in programma dalle 21 al salone dell’ex Kaimano.
Nel frattempo, nonostante le tutele legali concordate da Regione e Comune, prosegue l’opera di mediazione con la proprietà per giungere alla riapertura dello stabilimento curativo Nuove Terme. “Se credo ci siano ancora i margini per un’effettiva riapertura a maggio? Questo dipende in primis dalla volontà dell’azienda. Io ritengo di sì, ma obiettivamente è anche vero che più passano i giorni e più i tempi di restringono”.