Doccia fredda sulle Terme: la riapertura rimandata a settembre
Dalla proprietà mail ai dipendenti. Rapetti: "Ritorsione per le concessioni?"; Protopapa: "Faremo serie rifelssioni"
Lo sdegno della sezione termale: "Da Pater esercizio di potere beffardo e cinico"
ACQUI TERME – Si susseguono in maniera eterogenea dal tardo pomeriggio di ieri reazioni e comunicati da più fronti politici e istituzionali dopo la notizia del rinvio da maggio a settembre della riapertura dello stabilimento curativo Nuove Terme da parte di Terme di Acqui Spa. Questa mattina anche la Lega di Acqui Terme ha manifestato pubblicamente la propria preoccupazione.
“Sdegno di fronte a questa assurda e ingiustificata decisione da parte della proprietà delle Terme di Acqui di posticipare l’apertura dello stabilimento di cura Nuove Terme da maggio a settembre. Imputare a problemi di carattere organizzativo questa decisione è imbarazzante – scrivono dalla sezione acquese della Lega – e non credibile. Un esercizio di potere beffardo e cinico, piuttosto, che palesa un’evidente volontà di non aprire per il gusto infimo di fare così.
Sui veri motivi della mancata apertura, anche da parte dei “salviniani” giungono ipotesi che ben poco lasciano all’immaginazione: “Eppure pareva esserci stata una mediazione nei mesi scorsi che avrebbe portato in città un inizio di normalità sul fronte termale. Evidentemente l’approvazione della nuova norma regionale sulle concessione ha irritato la proprietà scatenandola in un bieco comportamento capriccioso e narcisistico. Il dialogo, è evidente, non è più perseguibile. La Sezione Lega Salvini di Acqui Terme chiede al Sindaco Danilo Rapetti e la Presidente della Giunta Regionale Alberto Cirio di tutelare l’immagine della città e disegnare future prospettive per una stagione estiva che si preannuncia nuovamente a tinte fosche”.
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