Il 71,7% delle imprese resiste alla crisi del terzo anno
Calano le imprese ambulanti e porta a porta, crescono quelle di e-commerce
Calano le imprese registrate alla Camera di Commercio, nel territorio di Asti: -270 rispetto l’anno precedente, anche se i numeri in assoluto non sempre significhino crisi o difficoltà di qualche settore, dal momento che il mondo delle partite Iva è vario e complesso. In ogni caso – registra l’Ente – il tasso di sopravvivenza delle imprese a tre anni è sul 71,7%, lievemente superiore a 10 anni fa.
Guardando all’andamento degli ultimi 10 anni, escludendo il 2021, si osserva una progressiva diminuzione delle sedi d’impresa: in 10 anni si sono perse oltre 1.900 aziende, con punte più elevate negli anni 2013 e 2014.
Nonostante le aziende siano diminuite, il totale degli addetti al 31 dicembre 2022 si attesta intorno alle 61.000 unità e segna una crescita di oltre 1.500 addetti rispetto all’anno precedente. Sotto il profilo della forma giuridica, il 65% delle aziende è costituito in forma individuale, il 19% sotto forma società di persone e il 14% di società di capitale.
Tra tutte queste statistiche, una resta: anche il tessuto imprenditoriale Astigiano è formato da microimprese più esposte ai rischi e alle difficoltà: “In un contesto strutturale molto parcellizzato in cui le microimprese con meno di 10 addetti rappresentano il 96% del totale è importante favorire l’ammodernamento tecnologico e digitale dei processi produttivi”, sottolinea Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti.
UN quarto dell’economia provinciale è rappresentata dall’agricoltura, poi commercio e ospitalità/turismo e ristorazione. Calno gli ambulanti, cresce l’e-commerce.
Giovani e donne
Le imprese condotte da giovani al di sotto dei 35 anni di età sono 1.912 e rappresentano l’8,3% del totale soprattutto nei servizi (430 imprese), commercio (403 imprese), agricoltura (394 imprese), costruzioni (299 imprese) e attività ricettive e della ristorazione (173).
Le imprese condotte da donne sono 5.212 e registrano un tasso di sviluppo negativo (-0,69%), a fronte di un dato stazionario a livello regionale (-0,3%) e positivo a livello nazionale (+0,64%). L’incidenza rispetto al totale delle imprese è del 22,7%, lievemente superiore alla media piemontese (22,4%) e nazionale (22,2%). Gli ambiti di attività preferiti dalle donne imprenditrici sono l’agricoltura (1.552 aziende), i servizi (1.423), il commercio (1.113) e le attività ricettive e della ristorazione (493).
Gli stranieri
Continuano a crescere le imprese a titolarità straniera che raggiungono 2.611 unità e registrano un tasso di crescita del 5,5%. L’incidenza sul totale delle imprese è dell’11,4%, un terzo delle quali impiegate nel settore edile. Le nazioni più rappresentate: Albania (22,2%), Romania (13,5%) e Marocco (13,4%), seguono poi Macedonia (7,4%), Cina (5,4%), Svizzera (3,3%), Germania (2,7%), Francia (2,5%), Nigeria (1,6%), Egitto (1,5%).