“Le Terme aperte sono un vantaggio anche per noi ambulanti”
Andrea Cantarella: "Nel periodo natalizio? Non è andata così male, anzi..."
ACQUI TERME – Dallo scorso novembre i banchi non alimentari degli ambulanti acquesi sono tornati (tutti) nella loro “antica” dimora, ovvero tra piazza e corso Italia. “Questo è stato possibile anche perché dei dieci colleghi che a fine 2020 erano stati spostati in corso Bagni nel frattempo in tre hanno deciso di rinunciare al posto”, commenta Andrea Cantarella, portavoce dei commercianti itineranti termali. “Ora possiamo dire di essere tornati quasi alla normalità. Anche dal punto di vista delle vendite negli ultimi mesi, festività comprese, non è andata così male, anzi…”.
“Nel 2020 perso il 50%”
Nell’estate del 2020 il banco di intimo di Cantarella con altri quindici ambulanti erano stati fatti trasferire in piazza Maggiorino Ferraris per far fronte alle disposizioni socio-sanitarie, “spostamento che ha però causato danni notevoli, perché parliamo di una zona molto meno frequentata rispetto a corso Italia. In quel periodo ho perso circa il 50% del fatturato, ma ad altri colleghi è andata anche peggio”.
Al di là delle vicissitudini figlie del Covid, c’è un fattore che a parere di Cantarella negli ultimi anni ha pesato parecchio anche sulle attività mercatali, “ovvero la chiusura delle Terme. Ho il banco in città da 24 anni, e posso dire che con le Terme chiuse l’afflusso di gente per le vie del centro è calato in maniera evidente“. Ora, tuttavia, in vista di un’annata termale con aperture più estese, anche gli ambulanti si augurano di poter vivere un 2023 quantomeno più favorevole.