Acqui - Genova, protesta per i rincari
Ritocco al rialzo per biglietti e abbonamenti
In vista del vertice di giovedì in Regione si parla ancora di quanto costa viaggiare sull'Acqui-Genova e sulla rete ligure
OVADA – I nervi erano già testi da un po’. L’aumento di inizio anno ha scoperchiato il vaso colmo di malintesi e conseguenti tensioni. Sembrano pronti al muro contro muro il Comitato Trasporti Valli Stura e Orba e Augusto Sartori, l’assessore ai Trasporti della Regione Liguria che ha raccolto il testimone da Gianni Berrino, volato in Senato. Uno scambio di battute salace che non rappresenta il viatico migliore in vista del vertice della prossima settimana.
Acqui - Genova, protesta per i rincari
Ritocco al rialzo per biglietti e abbonamenti
Posizioni contrapposte
«Nel recente incontro avuto in Regione – ha fatto notare Sartori – le associazioni dei pendolari hanno molto apprezzato di aver ridotto il più possibile, al 3%, l’incremento degli abbonamenti che coinvolge principalmente studenti e lavoratori pendolari». «Ribadiamo con forza – chiarisce l’associazione chiamata in causa – che non ci siamo mai espressi sull’ipotesi di aumento di biglietti e di abbonamenti. Il rincaro del titolo di viaggio non è dovuto all’inflazione ma era stato programmato nel 2018 con la firma del contratto di servizio in vigore fino al 2032. L’aumento era finalizzato alla copertura da parte della Regione mediante l’affitto di 48 nuovi treni. Peccato che questo materiale in molti casi sia inadeguato alle esigenze della nostra Regione». I rapporti sono tesi anche perché il vero punto di domanda è il futuro di una linea che ha di recente incassato la sparizione di un’altra coppia di treni (provvedimento previsto fino ad agosto per consentire il transito più frequente di merci deviati da altre direttive). C’è poi il nodo degli interventi di potenziamento.
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Proprio di questo si dovrà parlare giovedì prossimo. L’indicazione offerta da da Rfi parla dell’eliminazione della storica frana di Mele che strozza la circolazione all’uscita della galleria del Turchino e di un piano di restyling per l’informatizzazione e l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle stazioni. Chi viaggia chiede invece il ritorno del doppio binario nei punti di interscambio per fluidificare la circolazione spesso resa più difficile dalle attese tra i collegamenti.