Consorzio dell’Asti: nel 2023 oltre un milione di bottiglie in più
Il vice presidente Ricagno: "Ultimamente stiamo crescendo anche sui mercati asiatici"
ACQUI TERME – «Stiamo ancora ultimando gli imbottigliamenti, ma posso dire che la produzione si chiude con un incremento complessivo del 3-4% rispetto al 2021, all’incirca 1,5 milioni di bottiglie in più»: il bilancio, quindi, non può che essere positivo per il Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg.
A tracciarlo è il vice presidente Stefano Ricagno: «Le spedizioni per le festività natalizie sono pressoché terminate. Sia l’Asti Spumante che il Moscato “tappo raso” sono ormai due prodotti di caratura globale». Circa l’85% della produzione dei due Docg è infatti destinata all’estero, il restante 15% rimane in Italia. «I mercati di riferimento? Russia, Stati Uniti, Sud America, Gran Bretagna e Germania per il primo, mentre il secondo continua ad avere come mercato principale il nord America. Ultimamente, però, stiamo crescendo anche sui mercati asiatici».
Altri 300 ettari in due anni
«Il nostro Consorzio – commenta Ricagno – è impegnato a 360° sia sulle attività di tutela della qualità dei nostri prodotti che sulla loro promozione e valorizzazione». Per ciò che riguarda il marketing il peso maggiore continua ad averlo il panorama commerciale nostrano, «almeno per un buon 60%. Questo perché quello italiano è il mercato a cui guardano tutti i Paesi esteri». Da diversi anni lo chef Alessandro Borghese è ‘brand ambassador’ dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, «un connubio vincente in grado di parlare a ogni genere di consumatore. Il sodalizio proseguirà anche nel nuovo anno».
L’Assemblea dei consorziati ha intanto approvato l’incremento di 300 ettari dell’area di produzione con idoneità per certificazione ‘Docg’, «150 nel 2023 e 150 nel 2024. Per le aziende consorziate in questi giorni è partito un bando che offre la possibilità di incrementare di mezzo ettaro la propria superficie vitata».