Acqui-Genova: il Comune chiede un tavolo di confronto
Palazzo Delfino chiama in causa Rfi, Regioni e Ministero per il futuro della linea
Sparisce la coppia di treni della tarda mattinata nelle due direzioni
OVADA – Da un lato c’è la battaglia per chiedere un servizio migliore. Dall’altro si sviluppa la vita di tutti i giorni. E quest’ultima, sull’Acqui – Genova, parla di una lenta agonia per la quale ogni scusa è buona per ridurre il servizio. Lo sgarbo più recente si è materializzato, un po’ in sordina, al termine della scorsa settimana. Una coppia di treni in meno: spariscono dall’orario ufficiale, nel tratto tra la nostra città e il capoluogo ligure, il collegamento delle 11,17 da Acqui a Genova e il corrispondente in direzione opposta delle 11,13. Chi dovrà spostarsi dovrà accontentarsi dei famigerati bus.
Acqui-Genova: il Comune chiede un tavolo di confronto
Palazzo Delfino chiama in causa Rfi, Regioni e Ministero per il futuro della linea
Annuncio passato
Trenitalia parla di «fascia a minor valenza pendolare» per definire lo spazio individuato per far transitare il maggior numero di collegamenti merci deviati a causa dei lavori di potenziamento i alla galleria Facchini nella stazione di Borzoli. In media saranno una ventina al giorno, il numero complessivo a quasi 40. Per questo non ci sarà più spazio per le tredici coppie previste ogni giorno nelle due direzioni. Un concetto che i vertici del Comitato Pendolari Valle Stura e Orba rifiuta avendo più volte fatto notare come l’Acqui – Genova sia maglia nera per quantità e qualità del servizio nel comparto ligure. Una situazione ben inquadrata già da Legambiente nel suo rapporto annuale. «L’ennesimo colpo alla linea – spiega l’associazione – Da anni chiediamo una coppia di treni in più e ci ritroviamo con un provvedimento opposto».
Acqui - Genova "Diteci come spenderete gli 87 milioni di euro"
Dall'assemblea dei pendolari, tutti concordi sull'obiettivo di breve e medio periodo
Esigenze inconciliabili
Parole che sembrano l’eco di quanto già affermato qualche mese fa nell’assemblea generale che si è tenuta alla Loggia di San Sebastiano. Trenitalia è però irremovibile: «Avevamo annunciato la modifica nell’ultimo tavolo tecnico con la Regione al quale partecipò anche il Comitato. In quell’occasione indicammo anche la data di conclusione del cantiere: 11 agosto 2023». Un periodo in cui indicativamente saranno attive le limitazioni estive al servizio. IIpotesi, come noto, invisa a chi viaggia. «I bus impiegano mezzora in più – spiegano- senza contare gli imprevisti sull’A26. Per molti sarà impossibile arrivare in orario». Per fortuna finora non è mai stata toccata la fascia dei pendolari della linea. Ma coi tempi allungati c’è chi parte alle 11.30 per iniziare a lavorare nel primo pomeriggio. E questo sfregio segue quello dolorosissimo dell’eliminazione del collegamento delle 15.00 da Genova.