Spi Cgil: «Nuove linee urbane? Bene, ma il Comune ci dia ascolto»
Il sindacato dei pensionati: "La nuova linea dovrebbe soddisfare alcuni parametri"
ACQUI TERME – «Ben venga un nuovo servizio bus urbano in città, ma da parte dell’amministrazione comunale sarebbe stato auspicabile un confronto anche con chi, come noi, ha modo di parlare ogni giorno con i pensionati acquesi. Tra l’altro era stata proprio Spi Cgil a intavolare un discorso in questo senso prima con la Giunta Bertero e poi con la Giunta Lucchini».
Bruno Brignone, segretario del Sindacato Pensionati della Cgil di Acqui Terme non mira ad alimentare polemiche, ma ci tiene a chiarire la propria posizione in merito al progetto d’ampliamento della linea urbana che il Comune sta elaborando in sinergia con Stp e l’Agenzia della Mobilità piemontese.
«Con l’ex sindaco Lucchini incontrammo la Regione e i vertici dell’Agenzia della Mobilità. Allora da Torino non c’erano fondi disponibili e quindi il Comune avrebbe dovuto sostenere tutti i costi, circa 45mila euro. Il percorso elaborato, però, secondo noi non era abbastanza funzionale. Dopodiché, la pandemia…».
“Ecco cosa serve davvero”
Secondo Spi Cgil Acqui per essere realmente utile – in particolare agli utenti più anziani e ai disabili – la doppia linea urbana dovrebbe soddisfare determinati parametri: «Chiediamo alla nuova Giunta e in particolare all’assessore Sellam – aggiunge Brignone – di prendere in considerazione alcune proposte secondo noi fondamentali per la reale utilità del progetto: un biglietto a tempo e non a corsa; bus con dimensioni ridotte dotati di pedana per il trasporto disabili; un biglietto integrato per i bus extraurbani che transitano anche nelle vie cittadine; agevolazioni economiche per le categorie più disagiate oltre a un servizio a chiamata per le frazioni di Lussito, Moirano e Ovrano. In più riteniamo cruciale l’ampliamento dei servizi di trasporto sociale in convenzione con le associazioni di volontariato e un controllo delle coincidenze con pullman e le linee ferroviarie».