Palazzo Levi vuole il ‘Carlo Alberto’: lettera a Ministero e Demanio
"Per la valorizzazione del patrimonio pubblico e dell'offerta turistico-termale"
ACQUI TERME – Il Comune di Acqui mira a far rinascere lo stabilimento termale Carlo Alberto, al momento proprietà dello Stato e in totale stato di abbandono.
Edificato nel 1860 (e dichiarato di interesse storico-artistico), il complesso immobiliare vanta una superficie interna di quasi 6mila metri quadrati (5mila esterni), «e ben si presta ad essere adibito a struttura alberghiera-termale», si legge nella lettera del sindaco Rapetti che ha come destinatari le segreterie regionali del Ministero della Cultura e dell’Agenzia del Demanio, attuale proprietaria del bene.
“Recepiti numerosi informali interessi”
La Giunta Rapetti ha chiesto il trasferimento del bene «in un’ottica di valorizzazione del patrimonio pubblico per potenziare l’offerta turistico-culturale e la messa in rete di siti di interesse storico-artistico e paesaggistico», si legge nella missiva firmata da Danilo Rapetti. «In tale direzione – continua il sindaco – l’amministrazione ha recepito numerosi informali interessi sulle strutture da parte di compagini societarie e ha deciso di impegnarsi nella redazione di un avviso di manifestazione di interesse finalizzato ad accogliere candidature volte alla riqualificazione e alla successiva concessione degli immobili ex stabilimento balneo-termale denominato ‘Terme Militari’ e del ‘Carlo Alberto’ nel rispetto della vocazione turistico-ricettiva delle strutture».
Affinché il messaggio arrivi “forte e chiaro” a Ministero e Demanio alla richiesta il Comune ha anche allegato la bozza del suddetto avviso «dal quale, si ritiene, possa essere desunto un interesse concreto alla valorizzazione dell’immobile».