“Progetti di utilità collettiva: una chance per rimettersi in gioco”
"Chi è stato licenziato, chi ha vissuto drammi familiari, ma c'è entusiasmo e voglia di fare"
ACQUI TERME – In questo caso i tipici luoghi comuni solitamente riservati ai destinatari del sussidio statale non trovano terreno fertile su cui rigenerarsi, perché i Progetti di Utilità Collettiva (Puc) avviati dal Comune di Acqui Terme e dall’assessorato alle Politiche Sociali lo dimostrano senza timore di smentita: se è vero che c’è chi tende ad adagiarsi sugli allori, è altrettanto vero che in tanti (tantissimi) tra i percettori del Reddito di Cittadinanza non aspettano altro che una seconda possibilità. La conferma giunge da chi ogni settimana ha modo di parlare e relazionarsi con le 24 persone, uomini e donne, che da circa un mese – su convocazione del Centro per l’Impiego e dell’Asca – svolgono lavori di manutenzione delle aree urbane comunali e di pulizia degli istituti scolastici.
“Storie personali diverse tra loro”
«Si tratta di persone che si sono rimesse in gioco – spiega il consigliere comunale Orest Laniku, coordinatore delle attività svolte all’interno del progetto ‘Acqui Pulita’ e dei relativi gruppi di lavoro – probabilmente dopo un periodo di smarrimento. C’è chi è stato licenziato, chi ha dovuto affrontare drammi familiari e per questo ha perso il lavoro. Al mattino, però, vedo sui loro volti entusiasmo e voglia di fare. C’è rispetto reciproco, e questo si riflette negli ottimi risultati raggiunti finora».
Una quindicina gli uomini impegnati nella manutenzione e nella cura degli spazi urbani, «le donne, invece, per il progetto ‘Tutti a scuola’ si occupano della pulizia delle aule dell’Istituto Comprensivo 2, con la supervisione delle collaboratrici scolastiche», commenta Rossana Benazzo, assessore alle Politiche Sociali. «Parliamo di un gruppo abbastanza eterogeneo, composto sia da cittadini italiani che di origine straniera, con età comprese tra i 22 e i 55 anni circa».
Le attività si svolgono su due turni settimanali, ognuno da cinque ore: «Ci incontriamo al mattino – spiega Laniku – per organizzare il lavoro e per la consegna di attrezzi e pettorine (donate al Comune dall’associazione acquese Need You Onlus, ndr), ma tutti sono poi perfettamente in grado di proseguire in autonomia, collaborando e aiutandosi a vicenda. Tanto è vero che all’interno dei gruppi si sono anche creati veri e propri legami di amicizia».
“Un utile strumento sociale”
La finalità del progetto ‘Acqui Pulita’ è portare a termine quel tipo di interventi che, per motivi diversi, tendono ad essere trascurati, come ad esempio lo sfalcio e lo sradicamento dell’erba da marciapiedi e spazi pubblici, bordi delle strade, piste ciclabili e aree pedonali: «Per i avori di manutenzione privi di una specifica competenza, lì arrivano i ragazzi e gli uomini del Puc». Tra gli spazi comunali ripuliti anche piazza Conciliazione, il Teatro Romano di via Scatilazzi e il cimitero comunale.
«Il progetto proseguirà fino a fine anno. Siamo davvero soddisfatti di questa prima esperienza – dichiara il vice sindaco Alessandro Lelli – ed è nostra intenzione proseguire anche nel 2023. Certo, ora dovremo attendere le decisioni del nuovo Governo in merito. Secondo noi, magari con alcuni ritocchi soprattutto per ciò che riguarda l’iter burocratico, effettivamente abbastanza “macchinoso”, i Puc possono essere uno strumento realmente utile sia alla comunità che agli stessi percettori del Reddito».